La gestione del credito estero favorisce la competitività

Uno studio di Invenium Legaltech segnala che, a fronte di 45 miliardi di export a rischio di ritardato pagamento, le imprese italiane ne potrebbero recuperare tre con una più attenta tutela dei crediti

Per un Paese a forte vocazione esportatrice come l’Italia, con circa 600 miliardi di valore nell’anno che sta per concludersi la tutela dei crediti esteri è fondamentale. A questo proposito va segnalato uno studio di Invenium Legaltech, startup fintech milanese specializzata nella gestione del credito internazionale, secondo il quale a fronte di 45 miliardi di euro a rischio di ritardato pagamento se non di insolvenza, oltre tre potrebbero essere recuperati con un’attenta gestione del credito.

La partita in gioco

Risorse che fornirebbe ossigeno alle Pmi italiane, prima indebolite dalla pandemia e oggi alle prese con l’aumento del costo dell’energia e delle materie prime. Con le risorse aggiuntive, spiegano gli esperti, molte aziende italiane di ridotte dimensioni potrebbero superare la storica sottocapitalizzazione, disporre di una forma di finanziamento alternativa a quella bancaria, investire in innovazione, essere competitive e crescere sui mercati.

I calcoli

Per capire come si è arrivati al dato dei tre miliardi occorre partire dai già citati 600 miliardi di export attesi. Quindi è stato considerato che i crediti esteri a rischio si aggirano tra il 5 e il 10% (quindi tra 30 e 60 miliardi di euro) e si è scelto di considerare il dato intermedio. Si arriva così a 45 miliardi, in merito ai quali si può stimare che in quarto (11,25 miliardi) possa cronicizzarsi in un effettivo mancato pagamento sul quale è necessario avviare l’attività di credit management internazionale. La media di successo nelle controversie estere può andare dal 20 al 40%, che corrisponde a un valore di oltre tre miliardi di euro disponibili per le Pmi.

Una questione culturale

“Tutelare il credito significa risolvere uno degli annosi problemi delle Pmi italiane - afferma Paolo Colombari, ceo di Invenium Legaltech. Queste soffrono di mancanza cronica di capitali e ricorrono di continuo alla leva bancaria”.

Gli esportatori operano in un ambiente che diventa ogni giorno più complesso. Oltre ai rischi legati al commercio internazionale (fluttuazioni dei tassi di cambio, interruzioni della catena di approvvigionamento, questioni ambientali e così via), devono affrontare sfide legali e normative, nonché la criminalità informatica internazionale, o eventi straordinari come una pandemia globale o conflitti militari, come quello in atto in Ucraina, che portano a criticità e mancati pagamenti. “La tecnologia può rendere i servizi legali più accessibili, efficaci e veloci nel gestire le problematiche giudiziarie”, conclude Colombari.

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