La gestione trasparente della raccolta dei rifiuti da imballaggio

Il ruolo dell’etichetta ambientale al centro del convegno ‘Imballaggi-operazione trasparenza’ fatto in collaborazione tra Conai e Gs1

"L’etichettatura ambientale, nata per aiutare i cittadini ad effettuare in modo corretto la raccolta differenziata, ha fatto partire all’interno del Conai una riflessione su quali potessero essere gli strumenti da mettere a disposizione delle aziende affinché potessero realizzare e applicare in modo corretto sul packaging le etichette ambientali", ha detto Luigi Ruini, presidente del consorzio nazionale imballaggio durante il convegno ‘Imballaggi-operazione trasparenza’, che si svolto in occasione dell’edizione 2023 del Green Med Symposium.

"È stato l’inizio di un percorso -ha evidenziato Ruini- che ha portato alla redazione, in collaborazione con le aziende, delle linee guida per l’inserimento delle diciture obbligatorie, successivamente di quella per l’inserimento delle informazioni volontarie legate alla parte ambientale dell’imballaggio e poi della linea guida per l’etichetta digitale per i prodotti venduti nei mercati di più paesi".

I progetti a supporto per le aziende

L’Osservatorio nazionale sull’etichettatura ambientale del packaging, organizzato in collaborazione con Gs1, ha spiegato Ruini, è nato dall’esigenza di capire in quali e quanti casi erano state applicate sia la parte obbligatorie sia quella volontaria dell’etichettatura elettronica e di conoscere lo sviluppo della sua applicazione. Il progetto più recente del Conai (Differenti) ha l’obiettivo di classificare come viene organizzata la raccolta differenziata in ogni singolo comune italiano e quali sono le misure di prevenzione che vengono adottate da ogni comune.

"Per fornire un supporto alle aziende nella corretta progettazione delle etichette ambientali Conai -ha detto Ruini- ha organizzato corsi di abilitazione per i professionisti e ha costruito un elenco, disponibile per le aziende, di coloro che in seguito alla frequenza dei corsi hanno acquisito le competenze per supportare le aziende in questo tipo di attività e webinar dedicati alle richiese legate all’etichettatura ambientale nei diversi paesi europei".

I risultati della terza edizione di Identipack

La collaborazione fra Conai e Gs1 è nata dal riconoscimento della quantità di informazioni che può derivare dalla messa in comune delle competenze e delle conoscenze delle due organizzazioni, ha spiegato durante il convegno Bruno Aceto, presidente di Gs1, una collaborazione che ha dato come risultato la 3° edizione dell’Identipack, uno strumento che è “il riscontro di cosa fanno le imprese rispetto al tema della trasparenza, vuole orientare il consumatore e incontrare quello che è oggi un interesse del consumatore. Il consumatore quando fa la raccolta differenziata vuole sapere chiaramente cosa deve fare” ha detto Aceto.

I prodotti a scaffale la cui etichetta permette di visionare digitalmente le informazioni ambientali sul packaging del prodotto sono 4.691 (+0,2% rispetto al 2021), dato che include il 3,5% delle referenze a scaffale e il 3,3% di quelle complessivamente vendute.

Il monitoraggio di Identipack ha consentito di mettere in evidenza che nel 2022 su oltre 59.000 referenze monitorate le indicazioni sulla tipologia di imballaggio e sul corretto conferimento in raccolta differenziata erano presenti sul 44,8% di tutti i prodotti grocery a scaffale (+3,2 punti % rispetto al 2021) e il 66,7% di quelli effettivamente venduti (+2,4 punti % rispetto al 2021). Inoltre, su 34.031 di essi la codifica identificativa dei materiali con cui sono fatti segue le indicazioni della decisione 129/97/Ce, dato che corrisponde al 25,6% del totale delle referenze a scaffale nel grocery (+4,2 punti % rispetto al 2021) e al 43,7% del totale dei prodotti venduti (+4,1 punti % rispetto al 2021).

La storia degli osservatori ci farà capire –ha sottolineato Aceto -, se c’è un legame tra la presenza delle informazioni e le scelte del consumatore. Ma non solo, perché noi oggi parliamo a livello di osservatorio. Le imprese avranno la possibilità di leggere queste informazioni a livello molto più granulare e quindi capire se le scelte che fanno sulla tipologia di materiale che usano nell’imballaggio ha un’influenza sulle vendite o meno, se vendono di più i prodotti perché hanno certe caratteristiche di imballaggio rispetto a altre; accorcia moltissimo il time to market delle scelte delle imprese perché tu hai una risposta immediata e quindi puoi capire se questo ha una influenza”.

Mappatura dei sistemi di raccolta nei comuni italiani

Accanto a Identipack Conai ha progettato la piattaforma ‘Differenti’, aperta alla consultazione che “mette insieme le informazioni a livello di singolo ente locale in Italia; quindi, sono mappati gli 8mila comuni italiani e per ogni comune è possibile trovare l’indicazione puntuale di quali sono i modelli di raccolta”, ha spiegato Simona Fontana, responsabile del centro studi per l’economia circolare del Conai. La piattaforma che è stata costruita sommando i dati aggiornati del catasto nazionale rifiuti di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), il database Conai sui modelli e sistemi di raccolta differenziata in Italia e dell’osservatorio sulla prevenzione locale sempre del consorzio.

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