Lo sguardo al futuro delle aziende italiane secondo Bva Doxa

Intervistate oltre 300 aziende italiane di diversi settori e dimensioni. Principale highlight: impatto negativo immediato per il 76% delle aziende. In calo gli investimenti, ma c'è un numero rilevante di protagonisti in controtendenza

Cresce la preoccupazione delle aziende che devono affrontare gli effetti della pandemia sul business. Quali le strategie possibili per preservare la sostenibilità economica? Ha provato a far luce sullo scenario in evoluzione una ricerca realizzata da BVA Doxa. Il campione è di 301 aziende italiane di diversi settori e dimensioni. L'impatto si può descrivere come brusco e immediato: ben il 76% delle aziende intervistate dichiara un impatto  negativo fin dalla prima ora (76%), mentre il 20% prevede di riscontrare i primi effetti a partire dal mese di aprile. Effetti che quasi tutti reputano elevati e che colpiscono in ugual misura sia le aziende piccole, con meno di 50 dipendenti, che quelle grandi, con oltre mille dipendenti. Sfavorevoli le prospettive sulla domanda interna, ancora incerto l’impatto sull’export. Per 2 aziende su 3 l’emergenza influirà negativamente sulla domanda dei prodotti e dei servizi a livello nazionale. Quasi la metà, il 45%, ritiene che dovrà affrontare un calo particolarmente significativo, del 10%.

Più incerte rimangono invece le prospettive sulla domanda di prodotti e servizi sui mercati internazionali, con un terzo del campione che non sa ancora esprimersi sugli scenari futuri, anche se c’è già un 43% delle aziende che dichiara di osservare ripercussioni negative anche sull’export. Preoccupati sono soprattutto i piccoli imprenditori: per il 77% delle PMI si verificheranno importanti diminuzioni della domanda domestica, mentre per il 56% di quella oltre confine.

Questo quadro comporta investimenti pubblicitari da ridurre per la metà delle aziende. Per contrastare la crisi e preservare la sostenibilità economica, le aziende tricolore ridimensioneranno una parte significativa dei propri investimenti. A subire le riduzioni più importanti saranno in particolare gli investimenti in marketing e comunicazione: quasi la metà, il 49%, ridurrà le attività di advertising e media spending, mentre il 45% taglierà le attività di marketing. Altre riduzioni significative toccheranno alle politiche di sviluppo commerciale, per il 39% delle aziende, al lancio di nuovi prodotti e servizi, per il 33% delle aziende, e alle attività di ricerca e sviluppo, per il 26% delle aziende.

Una percentuale comunque significativa di aziende va invece in controtendenza e dichiara che per reagire alla crisi aumenterà investimenti particolarmente strategici: un’azienda su quattro agirà sulle leve di marketing, mentre il 41% sfrutterà il momentum per aumentare o mantenere la propria presenza mediatica.

Lo smart working funziona (e proseguirà anche dopo l’emergenza). Costrette a dover attuare politiche di lavoro agile per rispettare le disposizioni governative e limitare il contagio, il 73% delle aziende tricolore ha introdotto lo smart working in maniera “massiva”, ovvero applicato al maggior numero di persone. Solo una minoranza non è invece riuscita (o non ha avuto la possibilità) a implementarlo in maniera altrettanto estesa. Sono soprattutto le multinazionali straniere con una sede in Italia ad aver attivato le politiche di lavoro agile: il 90% è già in smart working. La percentuale tuttavia cala se si osservano le aziende italiane con delle sedi estere e le aziende solo italiane: delle prime, è il 67% ad aver attivato pienamente lo smart working, mentre per quanto riguarda le seconde lo hanno fatto solo tre aziende su cinque.

Le aziende italiane hanno quindi scoperto che lo smart working funziona: ben il 90% esprime un giudizio favorevole in termini di efficienza e gestione ottimale dell’attività lavorativa. Non solo: per due aziende su cinque - in particolare quelle attive nei settori finance, utilities e TLC - i cambiamenti organizzativi introdotti in questo periodo saranno continuativi anche a emergenza finita. Una pratica che è stata dunque particolarmente apprezzata e che, malgrado le circostanze in cui è stata introdotta, è destinata durare nel tempo.

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