La distribuzione moderna è l’anello chiave di una filiera lunga e articolata che dà un contributo complessivo – tra diretto e attivato indirettamente – alla crescita del Paese di oltre 52 miliardi di euro ed è un presidio diffuso in maniera capillare sul territorio nazionale. È uno degli elementi emersi dal position paper realizzato da The European House – Ambrosetti per Adm e presentato in apertura della 19esima edizione di Marca by BolognaFiere.
I cambiamenti in atto
Come da tradizione, il primo appuntamento è servito a fare il punto sulla marca del distributore, come la presenza del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e del Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini.
Ad aprire il convegno è stato anche un intervento di Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos, che da descritto un clima economico e sociale attraversato dalle preoccupazioni legate soprattutto alla situazione economica, con uno scenario nel quale gli eventi imprevisti di grossa portata da episodici (come solitamente avveniva), diventano frequenti. “La somma delle crisi genera inversione di rotta tra ottimisti e pessimisti”, ha sottolineato. Per poi ricordare che in questo contesto non fa la differenza solo la resilienza, ma anche l’agilità, che consente di adattarsi a un contesto in continua evoluzione.
Evoluzione in atto
Alla luce di questi cambiamenti dello scenario di riferimento, il Paper definito da The European Ambrosetti e presentato da Valerio de Molli, disegna il futuro della Distribuzione Moderna che ruota intorno a una serie di direttrici: rimodulazione di un’offerta integrata di prodotti e servizi in grado di rispondere a nuovi bisogni dei consumatori; la sostenibilità come denominatore comune nell’introduzione di nuovi prodotti alimentari e nella revisione di quelli già presenti a scaffale; la crescita della quota di Mdd, che sarà più focalizzata sui prodotti premium, più sostenibile, allargherà l’offerta e sarà ancora più attenta alla valorizzazione dei prodotti locali; infine l’omnicanalità e la digitalizzazione.
Lo studio, intitolato “L’Italia di oggi e di domani: il ruolo sociale ed economico della Distribuzione Moderna”, ha messo in luce anche il sostegno all’occupazione, in particolare femminile, giovanile e a tempo indeterminato, con 440mila occupati diretti che diventano circa 3,3 milioni se si considerano le filiere attivate, pari al 20% degli occupati totali in Italia.
Quanto al quadro congiunturale, caratterizzato da tassi di inflazione che non si vedevano da quasi mezzo secolo, le aziende della Distribuzione Moderna hanno offerto un argine ai rincari, assorbendo una parte dell’aumento dei prezzi dei beni alimentari stimabile in un risparmio fino a 77,4 euro al mese a famiglia, pari a un valore annuo di 3,9 miliardi di euro.
Mdd volano per la crescita
Dall’analisti emerge, quindi, che la distribuzione è un volano per la crescita di tutta la filiera agroalimentare e delle piccole e medie imprese, nonché uno snodo decisivo per lavorare sulla ripresa, proiettandosi già oltre la recessione che si annuncia per i prossimi mesi.
A favorire la crescita di importanza del settore è anche il suo buono stato di salute. Basti pensare che sette imprese Mdd partner su dieci stimano un incremento del giro d’affari per l’anno appena trascorso, secondo una survey condotta sulle aziende espositrici a Marca 2023.
“La distribuzione moderna ha dimostrato di essere un comparto importante per l’economia del Paese, un attore dinamico della filiera agroalimentare che contribuisce alla crescita del settore e delle molte Pmi che costituiscono l’ossatura portante del made in Italy e che hanno trovato nei lunghi rapporti di fornitura con le aziende distributive una base di stabilità commerciale e uno stimolo all’innovazione di prodotto - ha rivendicato Marco Pedroni, presidente di Adm -. Il tessuto produttivo italiano ha in più occasioni dato prova di grande versatilità e capacità di innovarsi, ma è necessario che le istituzioni lo sostengano tutelando il know how nazionale e l’impegno degli imprenditori in una produzione di alta qualità, etica e sostenibile”.
Mentre il ministro Lollobrigida ha assicurato che il governo “sarà sempre attento verso un mondo che dà lavoro, crea ricchezza e garantisce una filiera che fa emergere una delle potenzialità della nostra Nazione: la qualità”.