In una fase come l'attuale, il tema del lavoro è diventato centrale in quanto cardine di un cambiamento socio-economico epocale. La trasformazione in atto, che ha visto negli ultimi anni fenomeni molto importanti (precarizzazione, Gig-economy, smart working), porterà le società avanzate in una dimensione occupazionale molto diversa rispetto a quella a cui siamo abituati. Uno dei punti di attacco è quello del turnover pensionistico.
La necessità di sbloccare l'accesso al lavoro stabile, ha portato il legislatore a varare degli strumenti per avviare alla pensione i lavoratori a fine carriera, garantendo però l'ingresso a lavoratori giovani. La cosiddetta staffetta generazionale può essere attuato con lo strumento dei fondi di solidarietà gestiti dall'Inps, disciplinati dall'articolo 26 del Dlgs 148/2015.
La norma prevede che per ogni lavoratore anziano pensionato anticipatamente attraverso il meccanismo dei fondi, debba essere assunto un lavoratore giovane under 35 con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato. Il periodo di assunzione deve obbligatoriamente essere almeno di tre anni. Il meccanismo della staffetta generazionale assicura al prepensionato il versamento dei contributi mancanti.
La norma prevede altresì che l'avvicendamento debba essere contestuale in modo che alla cessazione del rapporto di lavoro del pensionando, subentri immediatamente il nuovo lavoratore. La norma prevede anche un regime intermedio con ricorso al part time erogato per il lavoratore anziano in complemento dal medesimo regime per il lavoratore giovane neoassunto.
Si tratta di un'operazione in cui i Fis sono strumento di gestione ma i costi sono totalmente a carico del datare di lavoro. Quest'ultimo è chiamato a versare un contributo straordinario finalizzato alla copertura delle minori entrate prodotte dall'avvicendamento e dagli oneri finanziari mancanti.
