Lo abbiamo visto anche nel corso di Cibus 2021: la messa a punto di packaging più sostenibili, per lo meno rispetto alla precedente versione di fabbrica, è diventato ormai un must per tutte le aziende del mondo food&beverage ma non solo. Dal nuovo pack in carta per la pasta La Molisana agli incarti compostabili Inalpi, solo per fare due dei tanti esempi possibili.
La strada da fare per migliorare il confezionamento in ottica di una reale salvaguardia ambientale è ancora tanta e deve fare i conti con eventuali limiti quali la sicurezza dei materiali, il loro essere realmente più green considerate tutte le esternalità produttive, ma anche la loro capacità di preservare intatta, lato alimentare, la qualità organolettica.
Una serie di elementi sfidanti che vedono non a caso diversi ricercatori impegnati sul tema. Tra questi DS Smith, player che entro il 2023 produrrà il 100% di imballaggi riutilizzabili o riciclabili, con l'ulteriore obiettivo per il 2030 di avere tutti i suoi imballaggi riciclati o riutilizzati.
La nuova frontiera allo studio attualmente è quella di carta e imballaggi realizzati a partire da alghe marine, che DS Smith potrebbe utilizzare in tutta la sua rete di imballaggio come fonte di fibra alternativa al legno. Un progetto che fa parte del programma di investimenti in ricerca e sviluppo da 100 milioni di sterline annunciato a inizio 2021
Si prevede che l’uso di alghe marine potrebbe crescere in maniera consistente nei prossimi anni, date le svariate applicazioni possibili. Secondo l’associazione Seaweed for Europe, l’industria europea delle alghe raggiungerà i 9 miliardi di euro entro il 2030, generando circa 115.000 posti di lavoro. L'idea è di estendere il loro potenziale realizzando rivestimenti barriera usati per proteggere i prodotti alimentari ed eliminare così la tanto combattuta plastica.