Querelle saldi invernali: Confcommercio contro l’anticipo

saldi-invernali-o1È scontro aperto tra le associazioni di categoria in merito alla questione saldi invernali, il cui avvio è previsto nella maggioranza delle regioni italiane per martedì 5 gennaio 2016. Dopo le dichiarazioni di Confimprese e Federdistribuzione, che hanno chiesto di anticipare la data d’inizio a sabato 2 gennaio, parlando di un esordio fuori week-end altrimenti penalizzante per le vendite, arriva la controbattuta di Confcommercio e relative parti.

Prima su tutte, la Federazione Moda Italia, che in una nota evidenzia come i saldi debbano rappresentare le vendite di fine stagione e pertanto iniziare da fine gennaio, in linea con il loro primario intento di “esitare le sempre pesantissime rimanenze che si generano inevitabilmente nel sistema della filiera, a causa dei rapporti con una produzione vorace e vessatoria”, riferendosi alla clausole sulle conferme d’ordine.

renato borghi_federazione moda italia“Le nostre imprese – sottolinea Renato Borghi, Presidente di Federazione Moda Italia e Vice Presidente di Confcommercio – son obbligate a comprare otto mesi prima sulla base di previsioni stilistiche e aleatorie, non vengono loro concessi resi di fine stagione e le condizioni di pagamento rigidissime compensano i 180-240-360 giorni che sono invece imposti dalla grande distribuzione ai fornitori”.

L’associazione parla inoltre di una "posizione iperliberista” di Federdistribuzione che aggredisce il dettaglio tradizionale indipendente, ovvero “quei multibrand che con grandissima fatica hanno resistito in questi anni difficili”, sottolineando tra l’altro come con saldi sempre più anticipati (due anni fa il 4 gennaio, lo scorso anno il 3), si assisterà a una contrazione delle vendite nel periodo natalizio.

tweet saldi“Di questo passo li chiederanno a dicembre”, ribadisce Borghi, evidenziando infine come la scelta del 2 gennaio imporrebbe tra l’altro agli operatori di lavorare il primo giorno dell’anno. Una querelle che procede anche sui social a colpi di tweet e che fa appello alla Conferenza delle Regioni.

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