Raee, nuovi obblighi ambientali per i produttori

Un interno di Euronics-Dimo a Vercelli

di Roberto Pacifico

Fra le principali novità del decreto legislativo del 14 marzo 2014 n. 49 vi è l’estensione dell’ambito di applicazione della norma: alle tradizionali dieci categorie di prodotti si affiancheranno i pannelli fotovoltaici, mentre a partire dal 15 agosto 2018 la norma sarà applicata a tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche per le quali non sia prevista una specifica esenzione. Il new waste introduce, per le nuove immissioni di apparecchiature elettriche ed elettroniche, la logica della responsabilità individuale.

Primi della classe
L’Italia è tra i primi paesi europei a recepire la direttiva, che prevede una serie di obblighi per i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche ossia chi fabbrica, rivende con proprio marchio oppure importa o immette per primo nel territorio nazionale (anche online) i prodotti in questione.
I produttori dovranno fornire ai consumatori e agli utilizzatori professionali informazioni su come gestire correttamente il prodotto una volta finito il suo ciclo di utilizzo, per ridurre (o cancellare) il suo impatto ambientale. Tutti gli apparecchi elettrici ed elettronici in vendita dovranno riportare il simbolo del cassonetto barrato e gli estremi identificativi del produttore o il suo numero di iscrizione al Registro RAEE tenuto dalle Camere di Commercio.

Organizzazione e sanzioni
I produttori devono anche aderire a un sistema collettivo per la gestione dei RAEE, oppure organizzare un sistema individuale di raccolta e recupero dei rifiuti a livello aziendale. Chi decide di operare in maniera individuale, dovrà adempiere tutti i requisiti previsti dal decreto fornendo le garanzie necessarie (anche a livello economico) per ottenere l’autorizzazione dal Ministero dell’ambiente.
Le multe più salate sono previste per chi non si iscrive al registro RAEE o non ha organizzato e finanziato il sistema raccolta dei prodotti entro il 9 ottobre: la sanzione può andare dai 30.000 ai 100.000 euro.
La fase di raccolta e smaltimento dei RAEE è particolarmente problematica per il settore delle apparecchiature professionali, dato che di solito si colloca a parecchi anni di distanza dalla data di immissione del prodotto nel mercato. In questo senso, i sistemi collettivi RAEE come Ecoatsa o Ecocaffè, consorzi costituiti nel 2005 in ambito Assofoodtec - rappresentano un supporto notevole alle aziende per l’adempimento di tutti gli obblighi previsti dalla normativa.

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