Risonanze Naturali: il ritorno alla natura nell’arte e nel design

Assistiamo alla rinascita delle connessioni con il mondo naturale nelle creazioni artistiche e nei prodotti di consumo. Esplorazione della stagionalità, dell’esperienza sensoriale e della poetica romantica


Il mondo naturale rappresenta ormai lo scenario di base su cui vanno a impiantarsi molte delle tendenze più avanzate nel consumo, nella comunicazione, nel retail. La sostenibilità ne definisce il paradigma irrinunciabile, in termini non solo di influenza diretta, ma anche di “risonanza”. Il mondo naturale in questo senso costituisce un mondo reale e immaginario che -come nel Romanticismo- funge da paesaggio di riferimento per le sensibilità emergenti: non a caso nelle ultime sfilate a Milano e Parigi molti osservatori hanno parlato di Neo-Romanticismo. Questa tendenza alimenta estetiche che “risuonano”, esperienze che rimandano sempre al suono della natura, alla sua struttura, alle sue dinamiche, alla sua presenza nella vita degli umani. La campagna The Weather sulla primavera di Terranova e Labrador propone esattamente questa logica: il sound naturale e il feeling di un territorio che si risveglia e regala sorprese. Nello stesso tempo, nell’ambiente domestico già denso di elementi vegetali, ricompare la presenza animale che, nelle fiere parigine Maison & Objet e Déco Off, ha invaso gli spazi. Un mondo animale che entra a portare la vita vera in uno scenario domestico rassicurante, ma troppo rarefatto. Ecco allora tigri, leopardi, pantere diventare protagoniste in tessuti, carte da parati, insieme a un immaginario che muove sentimenti e suggestioni. Raffaele Fabrizio, direttore creativo di Dedar, presenta ad esempio una serie di tre tessuti che suggeriscono il vello della tigre, mentre Emmanuel Lelièvre, ceo del marchio Quenin 1865, evoca l’Art Nouveau con i suoi animali immaginifici come il drago, ma anche la farfalla, nuova icona della rinascita.

Dal gusto dark al naturale

In questa tendenza, l’Ai generativa dimostra di avere un ruolo importante nell’interpretare l’immenso archivio di elementi e riferimenti naturali che vengono ripresi, rielaborati, riproposti e rilanciati dagli artisti e dai creativi che ormai da anni si cimentano in questo esercizio. Vengono abbandonate le sperimentazioni più ipnotiche e immaginifiche, spesso legate a un gusto dark e lisergico, per passare a progetti costruiti sulle risonanze naturali. Artisti come Refik Anadol definiscono il proprio territorio di intervento, ad esempio con il Large Nature Model che estende il progetto Dataland focalizzandosi esclusivamente su una banca dati relativa al mondo naturale. Lo stesso Anadol ha proposto dal 16 febbraio al 7 aprile alla Serpentine di Londra la mostra Echoes of the Earth: Living Archive.

Tre suggestioni

Le tre dimensioni attraverso cui si sviluppa la tendenza Risonanze Naturali sono dunque la “stagionalità della natura” con un continuo riferimento alle 4 stagioni e al loro manifestarsi ciclico in termini cromatici e metereologici; l’”esplosività sensoriale” che enfatizza la centralità dell’udito, dell’olfatto e del tatto che affiancano la vista nel creare emozioni a tutto tondo. E infine la “poetica romantica” che produce visioni alimentate non più dal contrasto, dal conflitto e dalla problematicità del reale, ma da una esigenza marcatamente spirituale e introspettiva, che implica calma e ricomposizione. Appartengono allo spirito della tendenza i riferimenti al sound di un prodotto, alle vibrazioni di un luogo, o alle sintonie psichiche con la contemplazione del paesaggio: le suggestioni poetiche e le combinazioni materiche rappresentano in questo senso le due facce della stessa medaglia.

Grandiosità e fragilità

Un’opera di riferimento può essere considerata il quadro celeberrimo che ha segnato il Romanticismo nella storia dell’arte tedesca: il Viandante sul mare di nebbia dipinto da Caspar David Friedrich nel 1818, in cui un uomo contempla una valle che si apre a perdita d’occhio davanti a lui, coperta di una nebbia che sembra neve. Quell’uomo, che medita sulla propria piccolezza di fronte al mistero della natura e dell’infinito, rappresenta tutti noi. E se all’epoca del Romanticismo la natura sembrava così potente e grandiosa, oggi ci appare ancora grandiosa, ma anche fragile e vulnerabile.

Onomatopoei a Architecture di Kengo Kuma
Parlando di Risonanze Naturali segnaliamo la mostra Onomatopoeia Architecture sull’attività di Kengo Kuma fondata sul wabi sabi: l’accettazione della transitorietà e dell’imperfezione. Partendo dall’onomatopea, che è l’atto di creare o usare parole che includono suoni simili ai rumori ai quali si riferiscono, Kengo Kuma dà forma ad una sensazione fisica che esprime la sua idea di architettura sostenibile, dove i materiali sono di recupero e le persone e le cose si ricongiungono. Riscoprendo le tradizioni giapponesi e i suoi materiali più utilizzati -legno, carta e metallo- l’architetto decide di reimpiegarli in modo più contemporaneo. Attraverso l’esposizione di alcune maquette dei suoi edifici più celebri, i visitatori della mostra sono incoraggiati a scoprire i suoni dei diversi materiali.

Prada e Avant Toi
Il tema delle stagioni è ripreso da Prada nella sfilata creata con Raf Simons e intitolata Human Nature. Miuccia afferma: “È il ritorno delle stagioni, mi piace l’idea che ci sia ancora bisogno delle stagioni, di vivere per le nostre emozioni. I pezzi sono estremamente semplici e precisi, è importante la relazione con la realtà”. Avant Toi di Sabrina Verrando si ispira, invece, a “la luce filtrata attraverso le fronde degli alberi, la brillantezza della brina, i giochi marmorizzati riprodotti sul capo in lana e cachemire con le mani nude, spennellati o con l’aerografo”. Nel mondo della moda la relazione con il mondo diventa così quasi “sciamanica”, una sensibilità che dialoga magicamente e “misteriosamente” con il paesaggio e con “lo spitiro” del luogo.

Botanical Rainbow di Loewe
In piena risonanza con la tendenza, Botanical Rainbow è l’ode colorata di Loewe alla natura, una collezione nata nel 2021 e cresciuta fino a comprendere nove famiglie di fragranze in una bottiglia iconica, dalla forma squadrata, disegnata da Jonathan Anderson. Il colore di ogni bottiglia esprime la personalità del profumo contenuto al suo interno, rendendola un oggetto da collezione. Aire Anthesis è l’ultimo arrivato della collezione, ma il primo di quella che Loewe definisce una “nuova generazione” di profumi che presenta un caratteristico “accordo Loewe” basato sulla cisto spagnola. Le sue basi floreali sono messe in risalto nelle immagini della campagna con l’attrice Greta Lee. L’ultima campagna video proposta esplora il modo in cui le emozioni umane vengono attivate dalle meraviglie della natura. Fiori, foglie e composizioni botaniche in stile ikebana fanno da cornice.

 

(*) Future Concept Lab

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome