Salumi: crescita export al traino dell’alimentare italiano

export_salumiIl comparto salumi italiano sfida con successo crisi economica e aumento delle barriere non tariffarie in Usa e Russia, proseguendo nel 2014 all’insegna di un trend positivo. I dati Istat presentati da Assica, l’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi aderente a Confindustria, parlano in tal senso di un export che arriva a quota 148.830 tonnellate (+4,7%), con fatturato in crescita del 6,3%, pari a 1,260 miliardi di euro.
Si tratta di risultati soddisfacenti che si associano a un parallelo aumento del’import, incrementato dell’11,1% in quantità e del 9,4% a valore, corrispondenti rispettivamente a 48.668 tonnellate e 192,7 milioni di euro. Un elemento che non incide negativamente sul saldo commerciale, cresciuto del 5,8%, per oltre 1 miliardo di euro.
Un settore, dunque, che accelera rispetto al +3,5% dell’industria alimentare e che ne rappresenta una forza trainante verso l’obiettivo di esportazioni a 50 miliardi di euro per il 2020.

Quali Paesi
Il principale partner commerciale si conferma essere la Germania, con 31.200 tonnellate che registrano una crescita dell’1,3% rispetto al 2013. Bene in generale il mercato Ue, con crescita del 4,2% in quantità e del 5,9% a valore, in relazione a performance positive di Paesi quali il Regno Unito, l’Austria e la Spagna. Fuori dall’Unione europea il riferimento più importante restano gli Stati Uniti, con 7.365 tonnellate di esportazioni che segnano una crescita del 16,4% a volume e del 18% a valore, grazie a una strategia di aumento dei buffer di magazzino in loco da parte dei produttori nazionali. Spinte positive con numeri a doppia cifra anche da Giappone, Canada, Repubblica Sudafricana e Norvegia.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome