Sms per migliorare le richieste abitative

Urbanistica, Real Estate & Cci 2009/ 2 – Social main street è un progetto di housing sociale moderno, a costi accessibili.

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1. Tre le fasce
di popolazione che costituiscono
il principale target dell’edilizia sociale: studenti, lavoratori
e giovani coppie

2. Il ruolo strategico
e fondamentale della programmazione urbanistico-territoriale

Fra i tanti problemi che affliggono Milano non manca quello della crescente domanda abitativa. Accanto alle fasce sociali più esposte che esprimono una richiesta di case stimata intorno alle 20.000 unità, si è consolidata negli ultimi dieci anni un’esigenza di alloggi che fa leva su tre categorie di soggetti ben definiti: studenti fuori sede e stranieri, che si trasferiscono in città per studiare nelle 11 facoltà universitarie; lavoratori con contratti a termine come infermieri e addetti all’edilizia; e giovani coppie in cerca di prima casa.
Le 11 facoltà universitarie milanesi hanno una popolazione di circa 200.000 studenti. Oltre 45.000 sono fuori sede che hanno bisogno di una soluzione abitativa nell’area metropolitana. Si stimano in 15.000 le richieste di abitazione che ogni anno questi studenti non riescono a soddisfare in pieno. L’Università Milano-Bicocca ospita circa 30.000 studenti, 1.800 dei quali vengono da località lontane: tale distanza li obbliga a trovare un alloggio in città. Un migliaio vengono dall’estero e gli altri 800 da altre regioni italiane o da città lombarde come Mantova o Cremona. Secondo i dati pubblicati da Il Sole 24 Ore il 5 settembre 2009 l’affitto mensile di un posto letto nella città di Milano oscilla tra 400 e 500 euro, e i canoni di locazione registrano un rialzo lordo annuale che arriva al 10%. Poi ci sono i lavoratori. Sono soprattutto infermieri, parecchi provenienti dall’estero, addetti ai numerosi cantieri sorti anche in vista di Expo 2015, e conducenti Atm e Fs, per tacere dei molti insegnanti e ricercatori.

Naturalmente anche i giovani che si sposano, circa 4.000 l’anno, cercano una casa e non sempre hanno la possibilità di comprarla utilizzando le risorse di famiglia: solo il 38% delle coppie che si sposano riesce ad acquistarla.

Low cost non vuol dire low quality
“Molti affermano che la strada del social housing non sia percorribile - spiega Massimo Ferlini, presidente Compagnia delle Opere di Milano - soprattutto per i prezzi di costruzione troppo alti o per la scarsa qualità delle realizzazioni. Per sfatare questo pregiudizio, ci siamo impegnati a dimostrare sul campo che è possibile costruire abitazioni di altissima qualità con soluzioni d’avanguardia, che possono essere destinate alle fasce sociali più esposte come giovani, lavoratori precari, studenti”.
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Allegati

Cci2009/2-Sms
di Roberto Pacifico / novembre 2009

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