Sostenibilità in comunicazione: le opportunità per i brand

Sostenibilità
I problemi di sostenibilità sono tra le preoccupazioni più sentite dai consumatori. La comunicazione dei brand è un’opportunità, ma anche una sfida

Le persone, pur essendo consce che devono o possono fare qualcosa relativamente alla sostenibilità ambientale e sociale, si aspettano che siano le aziende a dover agire in modo responsabile. I consumatori vivono quindi una certa attesa e si dichiarano aperti nel capire e valutare cosa le aziende stesse possono fare per la sostenibilità creando così una opportunità per i brand. I consumatori, inoltre, non agiscono sempre in modo coerente con i loro valori o le loro intenzioni. Numerose sono infatti le barriere alle buone intenzioni: il modo “meccanico” di fare la spesa che spesso non fa riflettere sulle scelte di sostenibilità; il pensiero rivolto più spesso al preservare il portamonete anziché il pianeta; la non facile reperibilità a scaffale di prodotti sostenibili/etici; l’idea che l’azione individuale abbia un impatto limitato. Tutte queste barriere rappresentano un’altra opportunità per i brand che possono identificare aree di frizione e quindi proporre soluzioni per facilitare la transizione verso l’adozione di abitudini e pratiche più sostenibili.

Creatività per raccontare la sostenibilità

Purtroppo, comunicare utilizzando temi di sostenibilità non ha automaticamente un effetto positivo e non è un’operazione facile. Le persone, pur aspettando prese di posizione e azioni da parte dei brand, si dichiarano comunque diffidenti nei loro confronti: il 64% pensa infatti che i brand stessi agiscano per fini commerciali, e non di sostenibilità. La creatività diventa quindi uno strumento chiave per affrontare questi temi e raccontarli nel modo giusto. Prima di tutto, il messaggio/tema scelto deve essere altamente coerente con quello che i consumatori si possono aspettare dal brand. Osserviamo una differenza notevole di performance tra i copy che promuovono un messaggio sostenibile e coerente con il brand a confronto con quelli che non dimostrano coerenza. In questi casi, infatti, lo storytelling adottato non è ben riconducibile alla marca e/o si usano troppi concetti o messaggi eccessivamente generici come, per esempio, una successione di scene sul tema “possiamo cambiare il mondo tutti insieme…”, dentro il quale il brand non ha nessun ruolo particolare.

Il valore delle emozioni per la sostenibilità

Dopo la sfida del cosa comunicare, viene quella del come comunicare. L’analisi del vissuto emozionale delle comunicazioni su temi di sostenibilità ci offre indicazioni molto interessanti su come il mood utilizzato possa cambiare la performance di un copy. La maggior parte delle comunicazioni che evocano temi sociali o di environment generano forti vissuti emozionali. Le emozioni osservate sono sia positive come l’orgoglio, l’ispirazione, l’affetto, ma anche negative come la colpevolezza e la tristezza. Se approfondiamo questo tema delle emozioni e cerchiamo di capire quali generano maggiore performance, osserviamo che le campagne più efficaci e impattanti sono quelle che usano approcci positivi che generano emozioni come l’orgoglio e l’ispirazione, danno una prospettiva, una speranza e fanno sorridere. Al contrario le campagne che risultano meno performanti sfruttano di più leve/storie con aspetti negativi, tristi e colpevolizzanti. Se quindi la dimostrazione o l’enfatizzazione di comportamenti da evitare, ovvero la colpevolizzazione, possono essere una leva rilevante, occorre comunque fare attenzione e manipolarle con grande cautela. Ha più chance di essere vissuto in modo costruttivo se affrontato per esempio con ironia e senso dell’umorismo piuttosto che ridicolizzando un certo tipo di atteggiamento in modo serio, e questo può avere ripercussioni negative sul vissuto generale del copy.
Per illustrare al meglio questi concetti, di seguito qualche esempio di campagne più performanti.

Seventh Generation

Seventh Generation, un brand di carta igienica inglese che sfrutta la leva dell’educazione con umorismo con la sua pubblicità “Trees and B’s”. È la storia di una donna che parla con il suo amico Michael, un albero del suo giardino, che la informa che gli alberi tagliati vengono utilizzati per produrre rotoli. Sconvolta, la protagonista si mette a suonare la batteria e a cantare una canzone divertente che denuncia questo spreco.

Lurpak ‘Where are the cooks’

Lurpak ‘Where are the cooks’ comunica lo spreco di cibo con il suo stile e la solita eleganza: nel copy viene mostrato come cucinare gli avanzi in modo creativo, coinvolgente e coerente al suo approccio di cooking poetico. La campagna Ladybird di Coca Cola che promuove un comportamento ecologico attraverso un racconto piacevole nello stile cartone animato, di collaborazione con una coccinella che viene aiutata dalle formiche a buttare una bottiglia trovata per terra nel cestino di raccolta differenziata.

Per riassumere, be positive: dare una prospettiva e mostrare come il brand può aiutare a fare la differenza; lanciare un messaggio di speranza e dare fiducia ai consumatori nel poter cambiare le cose; ridurre i messaggi con tonalità “severe” ma renderli più accessibili e vicini ai consumatori con un approccio più positivo come ad esempio l’umorismo.

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