Tonno: sostenibile piace di più

Rapporto Greenpeace – Dopo un’indagine è stata stilata una classifica dei tonni in scatola di 14 marchi commercializzati dalla Gda in Italia. Criterio: la sostenibilità della pesca. Dopo cinque mesi, alcuni posizioni sono già cambiate.

Una presenza immancabile sugli scaffali dei supermercati, ma anche nella dispensa di tanti italiani. Specie adesso che arriva l'estate. La scatoletta più amata e la conserva ittica più venduta al mondo, il tonno, è però da tempo sotto i riflettori degli ambientalisti. Preoccupati per lo sfruttamento intensivo di risorse agonizzanti e per le “morti accidentali” di altre specie spesso già in pericolo causate da metodi di pesca poco sostenibili.

L'indagine svolta da Greenpeace sulla sostenibilità delle scatolette di tonno vendute in Italia interessa quindi i consumatori attenti, ma anche le aziende. Sotto la lente ne sono finite infatti 14, che insieme coprono più dell'80% del mercato italiano. Il risultato è una classifica che giudica la loro sostenibilità.

Dolphin safe non basta più

Qualche anno fa a turbare i sonni dei consumatori “green” erano i delfini, che venivano pescati accidentalmente durante la pesca al tonno. Partita la campagna, i risultati sono arrivati. Oggi - secondo il rapporto Greenpeace - praticamente tutto il tonno in scatola venduto in Italia è certificato dall'Earth Island Institute come “amico dei delfini”. Ma che dire di tartarughe, squali ed esemplari immaturi di tonno che ancora finiscono nelle reti? La nuova campagna va avanti, e analizza le aziende prendendo in considerazione una serie di fattori, dalla trasparenza dell'etichetta che stabilisce quali specie contiene alla tracciabilità della filiera, che dovrebbe assicurare la provenienza del tonno e il metodo di pesca, dalla presenza di una politica scritta per l'approvvigionamento sostenibile all'impegno a favore della promozione di una pesca al tonno sostenibile ed equa e della creazione di riserve marine.

Cambia il podio in cinque mesi

Cambiare è possibile, come si è visto nel caso dei delfini. Non solo: nel Regno Unito un retailer importante come Sainsbury ha iniziato a vendere tonno pescato solo con metodi di pesca sostenibili.

Ma anche nel Belpaese qualcosa si è mosso, e in tempi brevi. La campagna lanciata a gennaio presentava una classifica che, aggiornata a maggio, ha già visto muoversi alcune posizioni.

AsdoMar passa al primo posto per aver dato prova di trasparenza e per avere utilizzato in alcuni suoi prodotti il tonnetto striato, pescato con metodi sostenibili (lenza e amo). È una specie che, a differenza del pinna gialla sovrasfruttato, è considerata a basso rischio di estinzione.

Avanza anche Callipo per aver sviluppato una politica per l'approvvigionamento sostenibile utilizzando nella propria produzione non più del 25 % di tonno pescato con sistemi che causano la cattura accidentale di altre specie. Premiata anche la decisone di Esselunga di non comprare tonno trasbordato in mare, una pratica che copre molto spesso attività di pesca illegale. Passi avanti anche tra i “big”: Bolton, che con il marchio Riomare copre più del 30% del mercato, si è impegnata a predisporre prima della fine dell'anno una politica di sostenibilità.

Commentano dall'associazione: “Più di un anno fa, quando abbiamo iniziato a confrontarci con il settore in Italia, il tema della sostenibilità ambientale era considerato pochissimo. Ora, anche se la strada da percorrere è ancora lunga, le aziende iniziano a porre maggior attenzione alla provenienza del tonno utilizzato nelle loro scatolette“.

Asdomar rimpiazza Coop al vertice

La classifica della sostenibilità secondo Greenpeace

Metodologia: nel dicembre 2008 i volontari di Greenpeace hanno visitato 73 punti vendita, in 34 diverse città su tutto il territorio nazionale, raccogliendo le informazioni su oltre 800 prodotti. Tra gennaio e dicembre 2009 Greenpeace ha tenuto una corrispondenza con le aziende cui aveva inviato un questionario registrando eventuali cambiamenti e passi avanti. Nessuna delle 14 aziende ha guadagnato la "zona verde".

I numeri

19,3 miliardi di euro
volume d'affari del tonno in scatola

79% consumatori europei che considerano l'impatto ambientale un fattore importante al momento dell'acquisto di prodotti ittici

140.000 tonnellate consumo annuo in Italia

85.000 tonnellate scatolette prodotte in Italia (secondo produttore in Europa) nel 2006

30% pesca illegale di tonno pinna gialla nel Pacifico

1 su 10 Kg animali “accessori” (squali,
tartarughe, mante, marlin e tonni troppo giovani) che rimangono
intrappolati nella rete durante la pesca del tonno con FAD (oggetti
galleggianti che attirano pesci e altri animali) e reti a circuizione

70% pesca di tonno effettuata con FAD

Fonte: Rapporto Greenpeace “Tonno in trappola”

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