La riduzione dei movimenti nel 2020 ha comportato per i soli trasporti un calo dei consumi pari a 22 miliardi di euro. Ora è rischio rincari tariffe

Non tutto il Covid19 vien per nuocere, si potrebbe dire: la costrizione domiciliare del 2020 ha prodotto un effetto benefico sui costi di trasporto degli utenti finali. Ma andiamo piano con l'ottimismo. Secondo Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, potrebbero arrivare forti incrementi delle tariffe, una volta usciti dalla pandemia.

I dati diffusi oggi dall’Istat e relativi al Pil 2020 registrano una drastica riduzione dei consumi da parte delle famiglie, -10,7% rispetto al 2019. Alcuni settori sono stati colpiti più di altri dal crollo della spesa: tra questi, secondo l’Istat, i trasporti, comparto nel quale consumi sono scesi del 24,7%.

"Considerata la spesa annua delle famiglie italiane, una riduzione dei consumi del -24,7% nel settore dei trasporti equivale a una contrazione di spesa per circa 855 euro a famiglia –spiega Furio Truzzi, presidente di Assoutenti–. Questo significa che gli italiani per i propri spostamenti e per i vari servizi legati ai trasporti hanno speso complessivamente oltre 22 miliardi di euro in meno nel 2020 rispetto all’anno precedente".

"Queste cifre dimostrano come l’emergenza Covid19 abbia impattato sull’economia nazionale e sulle abitudini di spesa delle famiglie, con forti ripercussioni per l’intero comparto che rischiano di essere scaricate sui consumatori –prosegue Truzzi–. Il pericolo è che non appena si tornerà alla normalità e alla ripresa degli spostamenti, il prezzo della crisi venga trasferito sugli utenti finali, attraverso un incremento delle tariffe legate ai trasporti".

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