Cbre commenta i risultati relativi agli investimenti nel mercato immobiliare italiano del primo semestre 2018 che chiude con un valore complessivo di circa 3,3 miliardi di euro, in calo del 44% rispetto allo stesso periodo 2017

Secondo quanto comunica Cbre, società leader mondiale nella consulenza e ricerca in campo real estate, Il mercato immobiliare italiano chiude il primo semestre del 2018 con un valore di investimenti complessivi pari a circa 3,3 miliardi di euro, un dato in calo del 44% rispetto allo stesso periodo del 2017, anno che ha registrato il record delle transazioni nel real estate italiano, sebbene il numero di operazioni fosse inferiore rispetto a quelle del primo semestre 2018.

Analizzando il periodo appena trascorso, sono mancate transazioni corpose su singoli asset: in questa prima parte dell’anno i tre deal principali hanno riguardato esclusivamente i centri commerciali (Centro Sicilia, Molfetta Shopping Centre e il portafoglio di ECP), mentre per quanto riguarda gli uffici solo 1 operazione ha superato quota 100 milioni di euro.

Retail in testa per investimenti

Per quanto riguarda i singoli comparti, il settore che ha registrato la maggior quota di investimenti è il retail, con 957 milioni di euro investiti nel 1° semestre 2018, seguito dagli uffici (935 milioni) e dagli hotel (428 milioni). I tre comparti hanno tuttavia registrato un calo rispettivamente del 19%, del 53% e del 22% rispetto allo stesso periodo del 2017. La logistica ha raggiunto quota 406 milioni di euro, con un decremento pesante (-51% rispetto al primo semestre 2017), nel quale, tuttavia, si è assistito al passaggio di proprietà di Logicor da Blackstone a China Investment Corporation, operazione che da sola ha influito per circa 600 milioni di euro.

Le tre ragioni della flessione nel 1° semestre

La flessione che ha interessato questa prima parte dell’anno è dovuta ad almeno tre ragioni: l’eccezionalità del primo semestre 2017, che ha visto un livello di attività addirittura superiore alla seconda parte dell’anno (quando è ormai abitudine consolidata che sia il secondo semestre a superare il primo), la mancanza di prodotto nel mercato di riferimento del settore uffici, in particolare Milano e in settori che avevano visto importanti incrementi nel 2017 come la logistica, il settore high street e quello degli "alternative asset"; e infine la lunga e sofferta gestazione politica per arrivare alla formazione di un nuovo Governo.

"Gli investitori internazionali –commenta Alessandro Mazzanti, Ceo di CBRE Italia– rappresentano ancora il motore delle transazioni sul mercato italiano dall’inizio di questo ciclo, con una quota di investimenti stabilmente superiore al 70% del totale, e rimangono molto interessati e presenti, anche se la consapevolezza di essere entrati in una fase avanzata del ciclo e l’attesa per comprendere come il nuovo Governo intenda muoversi in campo economico li ha resi più prudenti. Prevediamo quindi – conclude Mazzanti– una seconda parte dell’anno con volumi di vendita importanti e superiori a quelli del primo semestre, ma difficilmente il totale riuscirà ad avvicinarsi al risultato record dello scorso anno, in assenza di uno o più megadeal".

Milano e Roma si riconfermano i mercati più interessanti del nostro Paese, dove gli asset ad uso uffici e high street esercitano una grande attrazione, principalmente nelle aree del centro, sebbene la mancanza di prodotto influisca negativamente sui volumi di investimento. Per quanto riguarda il retail, continua l’attività di sviluppo di nuovi centri commerciali già avviata nel 2017, con investimenti che si sono distribuiti, quest’anno, in modo omogeneo su tutta la penisola, non concentrandosi esclusivamente al nord Italia, come in passato. Per quanto riguarda gli investimenti nel comparto della logistica, ci sono buone prospettive di crescita nella seconda metà dell’anno, poiché molte operazioni per le quali si prevedeva la chiusura nei primi 6 mesi del 2018 sono state spostate al secondo semestre.

 

 

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