La Galleria Vittorio Emanuele II di Milano cambia pelle

galleria vittorio emanuele di milano
Con l’ingresso di Dutti e del ristorante di Cracco, la redditività della Galleria, secondo le previsioni, salirà nel 2017 a 31 milioni di euro annui

Tra nuovi arrivi, cambi location e restyling, la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano cambia volto. Il Salotto del capoluogo lombardo prevede infatti il “trasloco” di Massimo Dutti, marchio del gruppo Inditex, che dopo il ritiro dalla gara di Hugo Boss e Valentino, si inserisce negli spazi un tempo occupati dall’Istituto poligrafico dello Stato all’interno della Galleria Vittorio Emanuele, spostandosi dal lato opposto, e l’ingresso di nuove insegne. Tra le altre Autogrill che riporterà l’insegna della ristorazione Motta. E ci sarà anche Carlo Cracco che sposta il suo ristorante pluristellato, da via Victor Hugo, in Corso Vittorio Emanuele. L’apertura è prevista per il 2017. Il progetto dello chef prevede un caffè bistrot al piano terra, aperto 7 giorni su 7, dalla colazione al dopocena e un ristorante gourmet aperto tutti i giorni a pranzo e a cena al primo piano. Con l’ingresso di Dutti e del ristorante di Cracco, la redditività della Galleria, secondo le previsioni, salirà nel 2017 a 31 milioni di euro annui, contro i 25 milioni del 2015 e i 27 del 2016. Per gli spazi affacciati sul braccio principale della Galleria, la base d’asta di canone annuo era di 977.218 euro. Il contratto di affitto non è ancora stato sottoscritto, ma l’offerta di 3,1 milioni l’anno dovrebbe arrivare a breve.

Il nuovo store di Massimo Dutti occuperà tre vetrine e sei livelli su una superficie di circa 1.000 metri quadrati. Secondo il progetto presentato dalla società, il nuovo monomarca potrà contare anche su una Sala della Storia del Tessuto, che ospiterà un’esposizione permanente fotografica e di abiti, tessuti e collezioni di capi storici sull’evoluzione della produzione e dell’impiego delle stoffe nella storia.

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