Speciale grocery – Il consumatore

Articolo pubblicato su MARK UP 115 aprile 2004 –

Il consumo pro capite di pasta di semola è in lieve flessione, ma si
mantiene sopra i 24 kg. Nonostante l’avanzata fase di maturità,
la radicata cultura della pasta e la capacità degli operatori di rinnovare
la gamma hanno evitato la banalizzazione del prodotto al quale vengono riconosciuti
i plus nutritivi tipici dell’alimentazione mediterranea e una notevole
versatilità. Le forti differenze tra le aree geografiche persistono negli
anni: i maggiori consumatori risiedono al sud e al centro, mentre l’area
più debole è il nord-est. Anche le variabili socioeconomiche e la numerosità
del nucleo familiare determinano differenze nei consumi sia in termini quantitativi
sia qualitativi. La tenuta dei primi prezzi e la rinnovata crescita del canale
discount indicano una generalizzata domanda di risparmio. Considerando l’ampio
gap di prezzi presenti sul mercato si può intuire la variegata realtà
di target con sensibilità differenti alle variabili di prodotto. Il successo
delle marche e di conseguenza la definizione di una fedeltà, seppure
relativa, è connessa non tanto alla collocazione nell’ambito della
scala prezzi quanto al mantenimento di un posizionamento di prezzo coerente
rispetto alla qualità percepita. Anche tra coloro che optano per i prodotti
di marca nella fascia alta e premium del mercato si è diffusa la ricerca
dello sconto, dei prodotti in promozione. I consumatori quindi difficilmente
sono fedeli a una sola marca, ma scelgono nell’ambito di una fascia di
prezzo che può essere indicativa della qualità dei prodotti.

La necessità di diversificare
La maggiore disponibilità alla spesa e soprattutto la domanda di servizio
tipica del target più giovane e dei single minaccia in parte il settore
indirizzando l’acquisto verso le merceologie in sviluppo della pasta fresca
e dei primi piatti pronti. Lo sviluppo delle specialità e dei formati
tipici delle varie regioni italiane ha arricchito l’offerta di pasta secca
di semola andando incontro a una domanda di “gastronomicità”
da parte dei consumatori. Tali prodotti consentono, inoltre, agli operatori
di svincolarsi da una logica di mera concorrenza di prezzo.

Il profilo del consumatore
di pasta secca

Penetrazione
La penetrazione nelle famiglie è vicina
al 100%. Maggiore la frequenza di consumo al sud.
Area di residenza I consumi sono
superiori alla media nel Mezzogiorno e in centro Italia. Per contro il nord
ha una maggiore disponibilità alla spesa e si riscontrano differenze
di prezzo e posizionamenti per le singole marche.
Status sociale Le variabili socioeconomiche
e demografiche incidono sulle quantità (maggiori i consumi nelle famiglie
mononucleari e nelle fasce socioeconomiche più basse), ma soprattutto
sulla scelta del tipo di pasta/marca.
Stili di vita La pasta è
un elemento comune a differenti modelli di consumo, dai più tradizionali a quelli
evoluti. Variano le quantità e le modalità di consumo.

 

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