AI, metaverso e biotech: identificare i trend in atto grazie alla “re-perception”

Amy Webb, al South by Southwest di Austin, delinea i principali macro trend in corso che detteranno l’agenda del futuro. Necessario conoscerli per incoraggiare spill over positivi e limitarne i negativi

Dall'11 al 20 marzo 2022 ad Austin, in Texas, si è tenuto South by Southwest (SXSW), l’appuntamento annuale che ormai dal 1987 riunisce tutto il mondo dell’innovazione tecnologica ad ampio raggio. Non più solo musica e cinema come settori d’elezione, ma un universo di interrelazioni e connessioni che impattano sul business a tutto tondo. Il “South by”, così come viene più solitamente chiamato il festival abbreviandone il nome, quest’anno è stato dominato da riflessioni, interventi e dibatti con NFT e metaverso come temi ricorrenti a farla da padroni. In particolare, l’intervento che ormai da diversi anni è atteso da molti è quello di Amy Webb, professoressa di Strategic Foresight alla Stern School of Business dell’università di New York e amministratrice delegata del Future Today Institute, istituto che dal 2006 si occupa di individuare, comprendere, e sistematizzare i potenziali accadimenti del prossimo futuro dal punto di vista tecnologico, e le ripercussioni che queste avranno sulla società.

Scoprire ciò che è palese

Amy Webb, che si definisce una “futurista quantitativa”, ha tenuto uno speech sui trend emergenti 2022, partendo con lo spiegare come mai risulti così complicato individuare le tendenze in atto, pur essendo immersi in un mondo pieno di segnali degli stessi. Per dimostrare ciò, Webb è partita dall’esperimento datato anni ‘50 dello psicologo americano Karl Dallenbach (1887-1971), per cui partendo da un’immagine con una serie di punti neri e bianchi, di primo acchito, non si riesce a scorgerne la figura sottostante. Appena vengono rilevati i contorni del soggetto in questione – una mucca (Dallenbach’s cow) – il cervello umano imparerà a riconoscerla ogni qual volta gli verrà mostrata, e ciò persino se in posizioni diverse.

Ciò che avviene con i contorni della mucca è uguale a quanto avviene ai trend futuri: questi sono già visibilmente presenti nella realtà, ma non osservabili dai più. Di base, i fatti (e di conseguenza i dati) sono manifesti e non cambiano; ciò che cambia è la percezione degli stessi da parte degli individui. Ecco, quindi, che per acquisire la capacità di cogliere i vari frammenti di futuro già presenti (e per individuare i contorni della mucca) bisogna “ri-percepire” la realtà in cui si è immersi, riuscendo ad andare oltre i modelli mentali già acquisiti. Amy Webb parla, infatti, di “Re-perception”, ovvero dell’abilità di vedere, ascoltare, osservare o diventare consapevoli di qualcosa di nuovo grazie ad informazioni già esistenti e a disposizione. Notare, quindi, ciò che gli altri ancora non hanno notato.
La “Re-perception” è, di fatto, l’ingrediente strategico alla base della creatività e di processi di decision-making di successo, non per prevedere il futuro, ma per uscire dall’ambiguità e influenzare lo stesso futuro. Un’abilità potentissima se padroneggiata da un'azienda.

Ri-percepire

Fatta la premessa per cui bisogna “ri-percepire” la realtà per cogliere i trend in atto e futuri, Webb ne evidenzia 3 relativi alle macro aree di intelligenza artificiale (AI), metaverso e biotech.

  • AI: l’intelligenza artificiale sta modificando permanentemente la percezione della realtà. L’anno 2022 segna il decimo anniversario (2012) dell’esperimento del Google Neuronal Network volto alla creazione di gatti con l’AI. Da allora, passando da tentativi più o meno goffi, si è arrivati al progetto infinite cat (These Cats Do Not Exist), che permette di ricreare gatti talmente simili a quelli reali, da renderne impossibile la distinzione. Tale esperimento rientra in un processo conosciuto come “auto-evoluzione”, che permetterà all’IA di diventare più intelligente e più efficiente nel tempo, adattandosi a nuovi ambienti contesti. Questo tipo di tecnologia ha il suo discrimine etico quando al posto dei gatti il nuovo soggetto è l’essere umano. Tutti gli studi sul riconoscimento facciale, grazie all’avanzamento di tecniche di machine learning, stanno portando verso simili sviluppi. Sono, infatti, già disponibili tecnologie che permettono il riconoscimento di una persona solo dal suo ritmo respiratorio e dal battito cardiaco.
  • Metaverso, Web 3: Amy Webb ribadisce che “digital collectibles”, “digital real estate”, e gli NFT non rappresenteranno i trend di lungo periodo. Questo per una serie di ragioni. Anzitutto, si può pensare al metaverso come, nelle parole di Webb, un “termine ombrello che definisce l’insieme delle tecnologie che collegano il mondo fisico al mondo digitale, espressione del nuovo Web 3.0”, un ponte che unisce/divide l’analogico dal digitale. Il metaverso sarà qualcosa di “sensoriale”, in cui anche sensi come olfatto e tatto verranno coinvolti. Oltre a ciò, bisogna tenere presente che le persone creeranno più versioni digitali di sé stessi, ognuna su misura e per scopi specifici. Questo porterà ad una frammentazione e ad un crescente divario tra l’identità di persona nel mondo fisico e quella proiettata nelle varie piattaforme online. Gli stessi brand potrebbero offrire nel metaverso prodotti e servizi ad hoc, non disponibili nel mondo fisico.
  • Biotech: la biologia di sintesi o sintetica (Synthetic Biology) ha lo scopo di ridisegnare i circuiti metabolici e genetici degli organismi viventi, per creare un organismo sintetico di importanza pratica. Amy Webb sostiene che da qui a 10 anni si sarà in grado di programmare organismi viventi così come oggi si programmano computer (“In poco meno di 10 anni la biologia sintetica rappresenterà quello che oggi è per noi l’IA”). In pratica, gli scienziati possono usare la biologia sintetica per scoprire e produrre molecole su richiesta. Ciò permetterà di costruire circuiti biologici, fatti di DNA sintetico, funzionante con un apposito software. I dati dei kit di test del DNA possono poi essere usati anche per il marketing direct-to-consumer.

Inoltre, la pandemia di COVID-19 sta accelerando l'uso diffuso delle tecnologie di sorveglianza genetica. Ciò potrebbe pure fare sì che la biologia sintetica porti a nuovi conflitti geopolitici: la prossima guerra potrebbe essere una guerra biologica (minaccia di una “bioescalation”).

In conclusione, vi deve essere la consapevolezza che ognuno di questi (ed in generale di tutti) i trend porta con sé pro e contro, una doppia prospettiva negativa o positiva. Ciò che la stessa Amy Webb sottolinea è la necessità di gestire queste “tensioni”/movimenti in atto, prevedendo dei “guardrail”, ovvero delle barriere di protezione. Ciò può trovare, ad esempio, un suo urgente punto di partenza nel contesto normativo, dato che una regolamentazione a supporto di questo enorme e rapidissimo cambiamento è necessaria per prevenire possibili distorsioni negative.

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