Big del retail Usa: bene i conti 2022, ma preoccupano le prospettive

Walmart e Home Depot hanno battuto le aspettative degli analisti relativamente all’esercizio 2022, ma le prospettive per l’anno in corso sono all’insegna della prudenza

È il classico caso in cui il bicchiere appare mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda della prospettiva adottata. Walmart e Home Depot hanno inaugurato la stagione delle trimestrali tra i big del retal Usa e la sensazione è comune: lo scorso esercizio ha fatto registrare conti record, anche al di là di quanto atteso dagli analisti, ma lo scenario per l’anno in corso si annuncia complicato.

Utili sotto pressione

Cominciando da Walmart, la più grande catena al mondo nel canale della grande distribuzione organizzata ha chiuso il quarto trimestre (novembre-gennaio) con un fatturato di 164 miliardi di dollari, vale a dire il 7,9% in più (a cambi costanti) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con il mercato domestico che ha fatto meglio di quello internazionale (rispettivamente +8,3% e +2,1%), mentre l’utile per azione è balzato in avanti dell’81% a 2,32 dollari, ben 0,81 in più delle attese.

Risultati rivendicati con toni trionfalistici dal ceo Doug McMillon: “Il team ha… agito in modo rapido e aggressivo per affrontare le sfide di inventario e costi che abbiamo dovuto affrontare l’anno scorso. Abbiamo creato slancio nel terzo trimestre e questo continua. Siamo ben posizionati per iniziare questo anno fiscale”.

In realtà, le stime diffuse dalla società in merito agli utili per l’anno fiscale iniziato a febbraio sono inferiori alle attese del mercato, essendo comprese tra 5,90 e 6,05 dollari azione rispetto alle attese degli analisti di 6,50 dollari per azione. Insomma, il difficile arriva ora.

Verso vendite piatte

Per certi versi simile è lo scenario di Home Depot. La catena di prodotti per la manutenzione della casa ha registrato vendite per 35,8 miliardi di dollari nel quarto trimestre dell’anno fiscale (terminato il 29 gennaio), in leggero aumento (+0,3%) nel confronto annuo, mentre l’utile netto si è attestato a 3,4 miliardi di dollari, pari a 3,30 dollari per azione, rispetto a 3,21 di un anno prima e ai 3,28 attesi dagli analisti. Nell’intero esercizio fiscale i ricavi sono stati 157,4 miliardi, in aumento del 4,1%, mentre l’utile netto è stato di 17,1 miliardi, rispetto all'utile netto di 16,4 miliardi nell’anno fiscale 2021.

“Il nostro team ha continuato a operare con successo in un ambiente stimolante e dinamico – sottolinea in una nota il ceo Ted Decker -. La nostra capacità di generare una crescita oltre ai 40 miliardi di aumento delle vendite raggiunti nel biennio precedente, mentre affrontiamo l'inflazione persistente, le continue interruzioni della catena di approvvigionamento globale e un mercato del lavoro ristretto, è una testimonianza degli investimenti che abbiamo fatto nell'azienda”.

Tuttavia, per l’esercizio in corso la società si attende una dinamica delle vendite “approssimativamente piatta”, con una crescita limitata dell’utile per azione.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome