Brevi e cheap, le vacanze degli italiani

Consumi – La crisi in primis ridimensiona la voglia di viaggiare degli italiani. Che faranno vacanza corte, vicine e con un occhio a prezzi e promozioni

Sporche, maledette e subito, ma giù le mani dalle vacanze. Una valvola di sfogo dal lavoro e dallo stress cui molti italiani non intendono rinunciare. Certo, la crisi economica conta, e non poco, nella decisione su dove andare. E arriva a cambiare i comportamenti, d'acquisto, di tipologia e di meta. Perché soprattutto si punta sul risparmio, scegliendo ad esempio mete più vicine o più economiche in termini di alloggio, ristorazione ed altri servizi.

Lo rivelano due indagini recentemente pubblicate. La prima riguarda il periodo novembre 2009 - aprile 2010, per il quale il Ciset, che monitora due volte l'anno in collaborazione con Federturismo Confindustria le aspettative degli operatori turistici italiani, dà ancora feu rouge: il trend negativo delineatosi a partire dalla fine dell'estate 2008 continuerà, provocando un calo di turisti sia stranieri sia italiani in Italia, anche se si intravedono alcuni tiepidi segnali di ripresa.

E a riprova del fatto che in pochi rinunceranno ma faranno vacanza più brevi, i molti connazionali che staranno in Italia faranno segnare un -0,7% negli arrivi, con un calo più consistente delle notti (-1,5%), il che si tradurrebbe in una contrazione della durata media del soggiorno.

Chi in vacanza ci andrà sceglierà mete vicine e a buon prezzo, come i paesi mediterranei. Oppure le vacanze a tema, particolari come le crociere, il turismo fitness e benessere e l'agriturismo.
Con la grande incognita della montagna, che se negli ultimi tempi ha dato segni di ripresa dipende ancora pesantemente dalle condizioni meteo e dell'innevamento.

Per i grandi viaggi invece si vede ancora nero. Il World Travel & Tourism Council (WTTC) prevede per il turismo a livello globale quest'anno un calo del 5,5%, con un calo certificato nei primi otto mesi dell'anno del 6% sia nei voli internazionali sia negli arrivi delle prime 68 mete turistiche (che coprono l'80% del turismo mondiale).

Tutti pazzi per i weekend

Il trend insomma ormai da qualche anno è questo: fare vacanze più brevi, ma più frequenti. E allora largo ai weekend, per cui gli italiani stanno vivendo una vera e propria passione: nel 2009 quasi la metà (il 42% fonte: Databank) ne ha trascorso almeno uno in vacanza. Le pause "spezza stress" insomma stanno diventando sempre più antagoniste della vacanza lunga. Sono scelte perché non tutti possono assentarsi tanto tempo dal lavoro (86%), perché sono l'ideale per coltivare interessi e conoscere posti diversi (73%), e, naturalmente, perché costano meno e sono più accessibili (71%). Sono i risultati dell'ultimo Osservatorio Europcar/Doxa sugli Stili di vacanza degli italiani.

Meta regina dei weekend resta l'Italia (78%), mentre un 22% ha preferito l'estero. Quest'anno la regione più gettonata è stata un grande classico, la Toscana (17%), seguita da Lazio e Liguria (8%), Emilia Romagna e Sicilia.

All'estero invece un weekendista su quattro subisce ancora il fascino intramontabile della Francia, che distanzia non di poco la Spagna (12%), la Gran Bretagna e la Germania (8%) e l'Austria (7%). La fuga avviene quasi sempre in automobile (65%) e più raramente in aereo (18%) o treno (8%).
Se, infatti, la crisi economica ha costretto o costringerà il 45% dei vacanzieri brevi a rinunciare a questo piacere, abbiamo un 55% che "magari rinuncia a qualche altra cosa ma non a questo" oppure che ha preferito "abbreviare un po' la vacanza estiva pur di non toccare ponti e weekend lunghi".

La vacanza breve si configura chiaramente come un'evasione dai doveri, anche familiari.
 È una vacanza essenzialmente "fai da te", scelta in base ai propri interessi e quasi sempre di propria iniziativa (49%), spesso dopo varie esplorazioni su internet (36%), dopo aver raccolto i consigli degli amici (33%), aver consultato riviste o giornali specializzati (6%) o trasmissioni dedicate radio televisive (3%).

Secondo Marco Luigi Brotto Rizzo, direttore marketing di Europcar Italia, “Lentamente ci stiamo lasciando alle spalle le classiche vacanze di massa, dove tutti amavano stare e condividere con gli altri mete e tipologia di vacanza. Grazie a informazioni reperibili con grande facilità, oggi ci si può ritagliare la vacanza su misura, come fosse un abito sartoriale”.

Un futuro su internet

Viaggi fai-da-te, personalizzati, al miglior prezzo possibile: dove trovare tutto ciò? Ovvio, su Internet. E la tendenza ad organizzarsi la vacanza da sé sul web dilaga. I dati che vengono dagli Stati Uniti, confermano il fenomeno. Se infatti quest'anno le prenotazioni online hanno subito un calo del 7% (lo rileva il PhoCusWright's U.S. Online Travel Overview Ninth Edition) il settore viaggi nel 2009 lascerà sul terreno un drammatico 16%. Il risultato di questa fuga sul web sarà che la quota di mercato dei viaggi acquistati online nel 2009 passerà dal 35 al 39%. L'eliminazione delle commissioni di agenzia, i voli low cost, il last minute, i siti di comparazione prezzi e le promozioni continue e facili da monitorare evidentemente piacciono molto al nuovo turista, tanto più in quanto spesso dedito a vacanze lampo che saltano fuori dagli impegni di lavoro all'ultimo minuto.

In Italia quest'anno si prevede che il turismo online (che rappresenta il 50% del fatturato e-commerce totale) chiuda con 3 miliardi di fatturato e un calo del 3% sul 2008 (fonte Netcomm -School of Management del Politecnico di Milano). Rispetto al totale, il turismo online ha però avuto nel 2008 una quota di mercato ancora esigua, pari al 14%.

Mete estere preferite nell'inverno 2009-2010

SU xSTABILI GIÙ
Sud Europa (in particolare, Spagna con Barcellona e Madrid)

Mediterraneo africano (Egitto, con in testa il Mar Rosso, Marocco e Tunisia)

Est Europa

xCentro e Sud America

xEuropa centrale

Nord America

Asia meridionale (Maldive, Sri Lanka, ecc.)

Nord Europa

Asia Nord orientale (Cina, Thailandia)

Oceania

Medio Oriente


Fonte: Ciset- Università Venezia

E in UK nascono i temporary hotels

Il viaggiatore vuole un mordi e fuggi? E che mordi e
fuggi sia, hanno pensato nel Regno Unito. Per allinearsi alla richiesta
di stanze a buon prezzo, ma anche per ovviare a un problema annoso e
finora irrisolvibile, quello dei picchi di visite in occasione di
eventi
particolari, che fanno il tutto esaurito in alberghi
che per il resto dell'anno faticano a riempire le camere, ecco arrivare
il temporary hotel (che gli inglesi chiamano più simpaticamente
pop-up).
L'idea sfiora il geniale: l'albergo è costruito da vari
elementi separati che si possono assemblare in pochi giorni. E quando
la domanda di camere scema, si prendono, si caricano su tir o treno, e
si portano altrove.

A Londra a primavera aprirà a Hoxton l'M-Hotel. "L'hotel può essere
montato e smontato in tre giorni. Ogni stanza può essere calata in un
container, ed è quindi facilmente trasportabile su strada o con un
treno” ha spiegato all'Observer l'architetto che lo ha progettato, Tim
Pyne. Un recente rapporto sulle prossime tendenze presentato al World
Travel Market assicura che nel 2010 gli alberghi temporanei spunteranno
come funghi. Staremo a vedere.

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