Editoriale – Cambiare si può

Cristina Lazzati
Ci attende un futuro incerto, la tentazione di rimanere fermi nelle proprie posizione è forte, così come la spinta al cambiamento. Avvalersi di tutte le forze in campo è l’unica scelta possibile

A chi si chiede (ancora) perché è così importante oggi guardare all’occupazione femminile nel retail è facile rispondere. Intanto, è più di una questione di equità di genere; è un imperativo commerciale: le donne portano prospettive uniche, competenze e idee che possono arricchire il settore. Investire nelle donne non è solo giusto; è intelligente dal punto di vista aziendale. Seppure per decenni, il settore è stato caratterizzato da una predominanza maschile, specialmente nei ruoli di leadership, negli ultimi anni, ci sono stati cambiamenti significativi. Le statistiche mostrano un incremento progressivo del numero di donne impiegate nel settore, non solo in posizioni entry-level ma anche in ruoli manageriali e di decision-making. Nonostante le tradizionali barriere di genere siano ancora ben presenti, le donne stanno emergendo come una forza potente nel retail, portando innovazione e leadership in un settore ancora dominato dagli uomini.

Ancora molto è da fare, in particolare nella gdo, dove storicamente la forza lavoro femminile è significativa, con le donne che rappresentano il 62,9% del totale, ma la situazione si ribalta quando si tratta di posizioni manageriali: in Italia, solo il 17% dei manager del food retail sono donne, rispetto al 39,9% in aziende estere​​. Quindi, nonostante il progresso, le donne nel retail affrontano ancora numerose sfide. La disparità salariale, la mancanza di opportunità di avanzamento professionale e il difficile equilibrio tra lavoro e vita privata sono problemi persistenti. Questi ostacoli, non solo impediscono alle donne di raggiungere il loro pieno potenziale ma limitano anche la diversità e l’innovazione nel settore. Nonostante la presenza significativa delle donne nella forza lavoro, la loro progressione verso ruoli apicali rimane una sfida.

Fortunatamente, ci sono iniziative in atto per superare queste sfide. Programmi di mentorship, politiche di lavoro flessibili e iniziative per promuovere la parità di genere stanno cominciando a fare la differenza. Alcune aziende stanno anche implementando programmi di formazione per sviluppare le competenze delle donne e prepararle a ruoli di leadership. Pratiche che stanno prendendo piede in realtà dimensionalmente molto differenti, casi isolati, al momento, ma che raccontano visioni imprenditoriali e manageriali che hanno compreso il tempo in cui vivono. Anche le donne hanno capito che possono essersi reciprocamente d’aiuto dando vita ad un’associazione che permette loro di confrontarsi e trovare best practice comuni per portarle nelle proprie aziende e favorire il processo culturale necessario per progredire. Perché, inutile nascondersi, oggi, c’è bisogno di tutte e tutti, nessuno escluso. Chi non lo ha capito ha già perso!

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