Celebrato il primo Balsamic day

25 marzo, giornata nazionale dell’Aceto Balsamico di Modena. Annunciata la candidatura del prodotto all'Unesco come patrimonio immateriale dell'umanità

L'Istituto per la valorizzazione di aceti e condimenti italiani (Ivaci) ha celebrato il 25 marzo per la prima volta, il Balsamic day. La giornata nazionale dedicata all’Aceto Balsamico di Modena, istituita da Ivaci e patrocinata, fra gli altri, dal ministero della Cultura e da quello dell’Agricoltura, viene celebrata in una data molto significativa. Il 25 marzo 1933, l’allora ministero dell’Agricoltura ha riconosciuto l’impatto dell’industria dell’Aceto Balsamico di Modena sulla gastronomia e la cultura italiana. Il Balsamic day è stata l'occasione per confermare l'impegno dell’istituto a organizzare eventi e iniziative per stimolare l’interesse dei tanti appassionati. “Ivaci mira alla valorizzazione del ricchissimo patrimonio di aceti e condimenti italiani, contribuendo alla diffusione globale degli autentici sapori del made in Italy”, ha commentato Patrizia Marchi, presidente dell'Istituto per la valorizzazione di aceti e condimenti italiani.

L'aceto e le difficoltà del settore
Armando De Nigris, segretario generale dell’Ivaci

L’evento ha avuto luogo nonostante il momento critico, caratterizzato da complicate contingenze e da una contrazione dei consumi che sta mettendo a dura prova il settore, con una produzione passata da 101 milioni di litri agli attuali 87 milioni. “È fondamentale che ci uniamo per preservare e sostenere il nostro patrimonio culturale e produttivo, affinché diventi una fonte di conoscenza, crescita morale ed economica -ha spiegato il segretario generale dell’Ivaci, Armando De Nigris-. La recente approvazione del disegno di legge sul made in Italy offre una definizione ampia delle imprese culturali e prevede interventi di valorizzazione e promozione. Il nostro istituto è impegnato a seguire queste nuove iniziative e a sostenere gli sforzi del ministero della Cultura e del Masaf per promuovere il nostro settore".

Aceto, un giro d'affari da 200 milioni di euro
Patrizia Marchi, presidente di Ivaci

Durante la celebrazioni tenutesi il 25 Marzo, è stato annunciato ufficialmente il sostegno del Governo italiano alla candidatura presso l'Unesco dell'Aceto Balsamico di Modena come patrimonio immateriale dell'umanità. "A nome del ministro Sangiuliano -ha dichiarato Stefano Galli, consigliere del ministro della Cultura- mi è stato concesso l'onore di annunciare il sostegno del governo italiano alla candidatura dell'Aceto Balsamico di Modena presso l'Unesco”. Una conferma importante di come questo prezioso condimento abbia conquistato i palati di tanti estimatori in tutto il mondo, grazie al suo gusto unico e al suo aroma distintivo. “L’intervento di Galli e il sostegno del ministero ci rende molto fieri -ha dichiarato Patrizia Marchi-, Ivaci vuole contribuire alla riqualificazione nel solco della tradizione, consapevoli che questa passi attraverso i giovani”. L'Istituto sostiene attivamente la partecipazione dei giovani al suo interno, una scelta cruciale per l'introduzione di idee innovative e moderne. “Giorgio Gambigliani Zoccoli, Umberto Sereni e Marcello de Nigris -ha proseguito la presidente- sono esempi di giovani professionisti che dimostrano impegno ed entusiasmo nel raccogliere l’eredità di questo settore e che contribuiscono attivamente alla sua rimodernizzazione”. L'Ivaci, oltre al Consorzio Produttori Antiche Acetaie, riunisce 23 aziende con un fatturato aggregato di 200 milioni di euro, 400 lavoratori, oltre 80 milioni di bottiglie, 47 siti produttivi, con un export in più di 130 Paesi.

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