Commercio, Federdistribuzione: i 4 pilastri per la ripresa

Claudio Gradara, presidente di Federdistribuzione
Tra le proposte presentate agli Stati Generali dell'economia una detrazione fiscale sulla spesa in beni non alimentari effettuati nella rete fisica

Il commercio può rinascere se rinasce il Paese. I dati di Pil, consumi, investimenti, esportazioni e occupazione del 2020 sono drammatici e le prospettive per il 2021 indicano una ripresa di poco più della metà del valore perso quest’anno. Per tornare ai livelli pre crisi Covid-19 saranno decisivi gli anni successivi al 2021.

Questo lo scenario delineato da Federdistribuzione e dal suo presidente Claudio Gradara, intervenuto il 16 giugno agli Stati Generali dell’economia convocati da Palazzo Chigi a Villa Pamphili.

“Sarà necessario impostare una politica di rilancio che preveda di poter restare al passo con le principali economie europee e mondiali – prosegue il Presidente di Federdistribuzione -. Occorrerà un progetto in grado di far superare il forte clima di incertezza che permea il Paese e che punti ad abbandonare la bassa crescita che ci ha caratterizzati negli ultimi vent'anni. Ciò si può fare solo scardinando i processi che hanno governato il nostro Paese fino ad ora. Abbiamo di fronte una situazione straordinaria, con risorse a disposizione come mai accaduto, che dobbiamo sfruttare al meglio. La pandemia ha azzerato le distanze e posto tutti sulla stessa linea di partenza. Sarà una nuova competizione, ben diversa dal precedente prolungarsi di posizioni acquisite”.

Sono 4 i pilastri prioritari proposti per ottenere risultati immediati e riavviare il Paese in una nuova prospettiva di medio-lungo periodo:

1. Non c’è crescita senza sviluppo dei consumi

2. Nuova competitività, efficienza e produttività per le imprese: misure a sostegno degli investimenti

3. Un piano di sostegno e sviluppo dell’occupazione

4. Un Paese più semplice e a portata di click”

NEL DETTAGLIO

"Affinché il commercio possa tornare ad essere un positivo volano di sviluppo per il Paese c’è bisogno di una condizione indispensabile: devono ripartire i consumi. Occorre sostenere le famiglie maggiormente colpite dalla crisi e al tempo stesso stimolare verso l’acquisto chi sta accumulando risparmi e frena i consumi per un clima di incertezza sul futuro. In quest’ambito proponiamo una detrazione fiscale a favore delle famiglie per il periodo luglio-dicembre 2020 sulla spesa in beni non alimentari di generale consumo, effettuati attraverso la rete fisica dei negozi e pagati con moneta elettronica. I costi per lo Stato sarebbero compensati dalla maggiore Iva sui consumi incrementali”.

La distribuzione può giocare un ruolo importante nel sostenere la crescita degli investimenti. “Dobbiamo favorire uno sviluppo digitale e sostenibile delle imprese del commercio, incentivando il potenziamento delle loro piattaforme dell’eCommerce, riequilibrando condizioni fiscali e commerciali tra commercio fisico e online. Ogni anno la distribuzione nel suo complesso genera 9,8 miliardi di investimenti; molti di essi sono indirizzati all’ammodernamento delle reti commerciali delle insegne, rinnovate ogni 12 mesi mediamente in misura del 7-8% della totalità dei punti vendita. Se opportunamente incentivati questi investimenti potrebbero anche raddoppiarsi”.

Un ulteriore argomento che riveste importanza strategica per il Paese è quello del recupero di zone degradate e aree dismesse: “Occorre promuovere gli investimenti sull’”esistente”, per uno sviluppo sostenibile che salvaguardi il consumo del suolo e garantisca attenzione ai temi ambientali attraverso un unico pacchetto di agevolazioni”.

Grande rilevanza ha per le imprese del non alimentare il tema relativo ai canoni di locazione, che sono la seconda voce di costo operativo. “Un intervento di ampio respiro in grado di riequilibrare i rapporti tra proprietà immobiliari e locatari, senza alcun limite di dimensione per l’impresa che godrebbe dei benefici, sarebbe opportuno per gestire la crisi di liquidità delle imprese che hanno accusato enormi perdite di fatturato per la chiusura dei negozi”.

Centrale per il Paese è la salvaguardia e lo sviluppo dell’occupazione. “Diventa essenziale nel breve – medio periodo programmare un prolungamento per tutto il 2020 e i primi mesi del 2021 degli attuali ammortizzatori sociali in deroga e implementare un percorso di politiche attive che modernizzi e renda efficienti i Centri per l’impiego, per rendere più efficiente il sistema di incontro tra domanda ed offerta di lavoro”.

Infine il tema della semplificazione e razionalizzazione delle procedure amministrative. “Occorre agire nella logica della standardizzazione delle procedure tra lo Stato e gli enti territoriali e tra i diversi enti territoriali. Necessario inoltre semplificare i controlli per le imprese: capita spesso che le autorità preposte ai controlli non siano tra loro coordinate, creando costi impropri per le aziende che devono essere eliminati”.

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