Conad: parla il presidente Mauro Lusetti

ADM, cambio al vertice: Mauro Lusetti nuovo presidente
Mauro Lusetti
Dopo gli annunci e la presentazione dei risultati del 2022, incontriamo Mauro Lusetti, presidente di Conad (che oggi ha presentato i dati 2022) all’avvio del suo mandato

Dopo gli annunci e la presentazione dei risultati del 2022, incontriamo Mauro Lusetti, presidente di Conad all’avvio del suo mandato, e cominciamo subito con la prima domanda.

Nel vostro comunicato scrivete che sarete più snelli rispetto al passato cosa intendete?
Abbiamo semplificato governance: prima, c'erano tre figure e oggi tutte le deleghe e le procure sono concentrate su due persone, che sono il presidente sottoscritto e Francesco Avanzini, direttore generale operativo; attraverso questa operazione, vogliamo recuperare anche in chiave di velocità e rapidità la realizzazione del piano strategico che nell'ultimo anno ha registrato un qualche rallentamento. L'altro obiettivo importante per noi è quello di ricomporre una rappresentanza della base sociale, cioè delle cinque cooperative all'interno del consiglio d'amministrazione.

Quali sono le deleghe del Presidente e quali quelle del Direttore Generale Operativo?
Le deleghe in capo al presidente sono: rappresentanza sociale, la direzione finanza, amministrazione e controllo, la direzione del personale e la direzione del controllo qualità; tutto il resto della macchina organizzativa fa capo al direttore generale operativo.

Passiamo ai numeri: il fatturato è cresciuto e i margini?
I margini sono stati contenuti perché le cooperative hanno dovuto investire parecchio sulla rete per attenuare l'impatto della crescita dei costi energetici e il recupero di una parte dell'inflazione. Inoltre, a sostegno della rete sono stati fatti investimenti corposi che hanno fatto registrare un contenimento dei margini anche se rimaniamo pur sempre in territorio molto positivo e tutte le cooperative hanno chiuso in utile. Infine, anche il capitale sociale è cresciuto di oltre 150 milioni: come cooperativa destiniamo una parte importante a riserve possibili e, avendo registrato utili, ci ha consentito anche di far aumentare il nostro patrimonio netto e anche una parte del capitale sociale.

Le cooperative rimangono cinque?
Sì, non cambia nulla: cooperative e direttori rimangono gli stessi del passato, in tutte le cooperative che hanno avuto il rinnovo degli organismi dirigenti. È la conferma di un gruppo dirigente che ha dimostrato in questi anni di avere alta qualità professionale. L’acquisizione di Auchan e poi la gestione del passaggio a Conad è il frutto sicuramente di una negoziazione importante, ma anche e soprattutto di una capacità delle cooperative di mettere in rete tutti i supermercati acquisiti e di portarli così, come sta avvenendo, sono passati tre anni, in una situazione di redditività e di risultato positivo. Quindi credo che una operazione come questa, particolarmente complessa, sia stata gestita da tutte le cooperative in maniera eccellente. 

Come sarà la Presidenza Lusetti?
Credo ci siano almeno tre elementi che dovranno emergere da questa nuova governance. Il primo è quello che, quando si dice che Conad è un consorzio cooperativo, significa che è il frutto di una storia plurale, che ha coinvolto migliaia di persone e centinaia di dirigenti a tutti i livelli, nelle cooperative, nel consorzio e nei punti di vendita; questa è un'affermazione di grande valore politica e gestionale, perché credo che la narrazione che, a volte, cade nella dinamica dell'uomo solo al comando, non abbia mai corrisposto alla verità. Anzi, in una qualche misura, va recuperata in tutta la sua dimensione: coinvolgimento, partecipazione, creazione del consenso sono elementi non facoltativi con i quali è importante fare i conti tutti i giorni, perché è la nostra natura. Non siamo un'impresa di capitali, con un imprenditore al comando: siamo un'organizzazione cooperativa complessa e la fatica di creare il consenso di partecipare ai processi decisionali è un elemento ineludibile del nostro modo di agire e di fare impresa.

Questo non va a compromette l'agilità nel prendere decisioni?
È sempre stato così. È così dai tempi di Luciano Sita, grandissimo dirigente, di cui a volte si perde la memoria nella narrazione di Conad, e soprattutto lo è stato anche negli ultimi anni. Nell'acquisizione di una catena, come di un punto di vendita, puoi essere un po’ più rapido nell'acquisto, ma rischi di essere lentissimo dopo, nel metterla a regime; per cui, se c'è un'organizzazione che, compatta, prende decisioni, l'operazione che è stata fatta va vista nel suo complesso, quindi, non solo il contratto, ma anche la messa a regime dei punti di vendita. Questa organizzazione ha portato a termine in maniera esemplare l’acquisizione di Auchan, ed è importante valorizzare in maniera chiara il contributo che le cooperative hanno dato e stanno dando per rivitalizzare una rete di vendita che era destinata alla chiusura totale.

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