Mario Maiocchi, direttore centro studi retail di Confimprese
I dati dell'Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi relativi a settembre 2021 segnalano una ripresa complessiva (+1%) del mercato

Settembre è stato un buon mese di ripresa (+1%) sul 2020 (stesso mese), ma siamo ancora indietro rispetto a settembre 2019 (-11%). Sull’anno progressivo il trend segna +7%, anche se il confronto con l’anno pre-Covid è ancora negativo (-29%).  L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato relativi al mese di settembre 2021 e all’anno progressivo, segnala una maggiore propensione degli italiani all’acquisto, dovuta in parte anche ai risparmi forzosi durante la pandemia e che oggi, alla luce di un miglioramento dello scenario economico-sociale, li spinge a consumare di più.

L’unico settore con numeri positivi è la ristorazione che, forte di condizioni climatiche favorevoli e dell’ampliamento degli spazi all’aperto, ha registrato +18%. Negativo, invece, l’andamento  di abbigliamento/accessori (-5%) e non food (-8%).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sull’anno progressivo il non food registra la migliore performance vs 2020 con +17%, mentre seguono a notevole distanza ristorazione +9% e abbigliamento/accessori +3%, per un totale mercato di +7%.

Persistono segnali pesanti sul progressivo anno 2021 vs 2019 con cali per ristorazione -38% e abbigliamento/accessori -32%, mentre il non food registra un trend in flessione più limitato a -4%, per un totale mercato di -29%.

Tra i canali di vendita, i trend peggiori sono di centri commerciali e outlet, che guadagnano due punti percentuali rispetto ad agosto ma chiudono in negativo a -7%. Le vie dello shopping retrocedono di un punto percentuale rispetto ad agosto e registrano -5%. In faticoso e lento recupero il travel che abbandona il segno meno, sia pure di poco, a +0,3%. Migliori performance per città di provincia e zone periferiche che sono positive a +13%.

Nelle aree geografiche nel mese di settembre solo due aree sono in positivo, il Centro +4% e il Sud +2%, complici le favorevoli condizioni climatiche e gli afflussi turistici concentrati in queste aree. Segno ancora negativo per Nord-ovest -0,5% e Nord-est -0,4%.

 

 

 

"La lettura dei dati di settembre 2021  conferma la lenta ma progressiva ripresa dei consumi –afferma Mario Maiocchi, direttore centro studi retail Confimprese–. Nel caso in cui il trend degli ultimi quattro mesi dovesse essere confermato anche nel quarto trimestre, si potrebbe ipotizzare per il totale anno una crescita sul 2020 intorno al 15% accompagnata, però, da un calo rispetto al 2019 stimabile tra -20 e -25%, segno che i tempi non sono ancora maturi per tornare a una situazione di reale equilibrio. Da segnalare, infine, una nota positiva con l’accelerazione dei flussi nei centri commerciali nelle prime settimane del mese di ottobre, passati dal -20% dei mesi precedenti a -10%. Un segnale, quest’ultimo, che sottolinea la fiducia degli italiani nella ripresa del sistema Paese, fortemente concentrato sulle azioni positive del Governo Draghi. A questo fattore si aggiunge la voglia di normalità dei consumatori e un ritrovato desiderio per lo shopping fisico”.

Tuttavia, la fotografia dell’Italia dei consumi è sempre a macchia di leopardo, con un Nord, Milano in testa, che fa da locomotrice insieme alle mete turistiche più note, e un’altra parte del Paese che fa più fatica a stare al passo.

"Dal nostro osservatorio si rileva un mese di settembre stabile che indica come la ripresa stia procedendo anche in modo diverso tra le zone del Paese –commenta Stefano Vittucci, consumer products and retail sector leader di EY in Italia-. Notiamo che Milano cresce di un terzo e le città d’arte, come Roma e Firenze, sono in forte recupero mentre le altre grandi città mostrano un ristagno. Significativa la continua crescita della ristorazione con +18%, segno che c’è la volontà di tornare a condividere momenti conviviali, e del calo di vendite in tutti i format distributivi con esclusione dei negozi posizionati in periferia delle aree metropolitane e nei centri più piccoli con un +13%".

 

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