Coop Italia si interroga sul futuro dell’agricoltura

Non aver paura di innovare, in modo sostenibile, lungo la filiera per portare il valore, riconosciuto dal consumatore, fino allo scaffale

In occasione dell'incontro a Firenze tra i ministri dell'Agricoltura dei paesi del G20, Coop Italia ha organizzato l'evento "Coltiviamo il futuro" in cui ha messo a confronto gli attori della filiera, figure del mondo accademico e delle istituzioni per una riflessione sull'agricoltura e il rapporto con la distribuzione.

Parole coop g20Cambiamento climatico, legalità, innovazione, rispetto, sono alcuni dei termini su cui si è imperniata la discussione, "consci del fatto che la sostenibilità deve essere alla base di ogni azione per raggiungere un obiettivo comune che leghi la collaborazione tra ogni anello della filiera, dal campo al consumatore", come sottolineato dal professor Carlo Alberto Pratesi dell'Università Roma Tre che ha condotto la giornata.

Tre sfide per l'agricoltura

Alimentare il mondo in modo sostenibile e sano

Fornire i mezzi di sussistenza per più di un miliardo di persone

Ridurre l'impatto sul cambiamento climatico

"Il prezzo giusto è un nostro punto di orientamento importante -dice Marco Pedroni, presidente di Coop Italia- che mira a remunerare in maniera corretta tutti gli anelli della filiera, portando al consumatore un prezzo accessibile anche per le fasce più deboli. Noi non facciamo aste a doppio ribasso, ma andiamo a verificare quali siano i costi di produzione più efficienti, e non paghiamo al di sotto di queste soglie. Per i prodotti a marchio Coop cerchiamo di fare contratti a lungo periodo per avere prezzi stabilizzati, evitando di riversare gli aumenti sul consumatore e con coerenza farli scendere". Non si deve aver paura poi di introdurre delle innovazioni, è il caso dell'utilizzo in maniera preventiva di antibiotici sugli animali da reddito, "che abbiamo vietato abbattendo del 90% l'utilizzo negli allevamenti -sottolinea Pedroni-. Inizialmente può costare di più, perché significa usare delle tecniche di allevamento differenti, ma negli anni si può riassorbire se diventa uno standard di mercato, come sta avvenendo nel settore delle carni, e il consumatore comprende il valore di un centesimo in più a scaffale".

L'agricoltura è strettamente legata al territorio, "ci vorrebbero più contadini e attività agricole per mantenere la bellezza del nostro territorio -dice Daniela Mori, presidente del consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze-, e per fare in modo che la trasformazione necessaria sia rispettosa degli equilibri che naturalmente si costruiscono. I consumatori privilegiano sempre di più i prodotti che provengono dalle piante, noi come distributori abbiamo un compito importante nel sostenere una stabilità nel futuro anche facendo un ragionamento di filiera riconoscendo il valore della produzione agricola, ma se non lo riconoscono anche i consumatori rischiamo di non farcela".

Le parole sul futuro dell'Agricoltura dai fornitori agricoli di Coop

Spetta a Claudio Mazzini, responsabile commerciale freschissimi di Coop Italia, introdurre il video in cui sono sintetizzate le risposte date da 80 aziende agricole fornitrici di Coop sul futuro dell'agricoltura, perché, come dice Mazzini "solo chi coltiva il presente, può capire cosa si deve fare per coltivare il futuro".

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