Coverflex amplia il raggio di azione del welfare aziendale con i buoni pasto

I buoni pasto rappresentano il benefit più diffuso: grazie alla partnership tra Coverflex e Penny saranno spendibili anche nel discount

I buoni pasto sono lo strumento di welfare aziendale più diffuso in Italia, seguiti da assicurazione sanitaria e sconti riservati. Il dato, emerso dal recente report sulla retribuzione pubblicato da Coverflex, startup di welfare aziendale specializzata in retribuzione flessibile, identifica lo stato dell’arte di un benefit apprezzato. Si tratta infatti di uno strumento con un impatto reale sulla vita quotidiana e sul potere d’acquisto dei dipendenti. Così come per le iniziative welfare, nonostante la crescente diffusione a livello nazionale, la strada verso una completa e reale soddisfazione dei dipendenti è ancora lunga. Il welfare aziendale è percepito come uno strumento utile e importante sia per chi lavora da remoto che in presenza, trasversale rispetto a età e genere. Del 74,84% delle persone coinvolte nell’indagine che ricevono già dei benefit dall’azienda, il 49% si sente moderatamente soddisfatto dell’attuale piano welfare, ritenendo le possibilità di utilizzo ancora limitate e i benefici non del tutto rispondenti alle necessità. Tra chi non riceve alcun benefit, i buoni pasto (53,90%) e i buoni spesa (44,16%) sono tra i più desiderati. Lo sono, a maggior ragione, in un momento in cui crisi economica e aumento del costo della vita si fanno sentire. Non a caso l’utilizzo prevalente dei buoni pasto avviene nei supermercati (75,71%) , ma se si lavora da remoto la percentuale cambia e lascia spazio a pause pranzo in ristoranti che accettano i ticket.

Le aziende – commenta Chiara Bassi, Country Manager Italia di Coverflex - sono sempre più attente a offrire benefit che siano un reale sostegno al reddito dei propri dipendenti, in linea anche con la politica del governo che con la Legge di Bilancio ha aumentato le soglie e le categorie di spesa”. In questo scenario che si inserisce la recente partnership tra Coverflex e Penny, insegna gdo del gruppo Rewe, presente in Italia da più di 30 anni con 449 punti vendita in 18 regioni. L’introduzione dei buoni pasto in un discount è l’inizio di una rivoluzione volta a soddisfare la necessità di una maggiore sostenibilità economica dei consumatori e degli stessi operatori della gdo che possono accettare questa forma di pagamento senza compromettere i propri margini. “Penny – spiega Bassi- è il primo discount ad accettare i Buoni Pasto Coverflex e uno dei pochi in Italia ad accettare questo metodo di pagamento. In uno scenario nel quale migliorare le capacità di spesa è uno degli obiettivi chiave per le aziende e un punto di forte interesse per i dipendenti, il fatto che la gdo accetti i buoni pasto è una chiave di svolta. Andava dato un segnale forte di responsabilità da parte degli emettitori di buoni pasto ed è proprio questo che abbiamo fatto in Coverflex, creando un modello economicamente sostenibile anche per le insegne che fanno della convenienza un punto di forza”. A dare continuità a un trend in atto è anche la forma del buono: il formato più diffuso in Italia è quello elettronico (55,56%) che ha ormai surclassato la versione cartacea. In questo caso, le persone che già dispongono dei buoni pasto Coverflex possono utilizzare la loro card semplicemente poggiandola sul POS, con un pagamento in un’unica transazione, grazie alla possibilità di combinare buoni pasto e crediti extra pre-caricati sulla propria Coverflex Card.
I feedback che abbiamo ricevuto finora sono molto positivi e variano in base alle esperienze pregresse delle aziende con le quali lavoriamo – conclude Bassi-. Le imprese che già usavano i buoni pasto e si affidano ora a noi per questo servizio sono piacevolmente colpite dall’esperienza completamente diversa rispetto al passato: facile, intuitiva e digitale.
Recentemente anche MD e Satispay hanno siglato un accordo simile.

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