Cryptovalute, il rischio è forte ma la formazione previene gli attacchi

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Una ricerca commissionata da Kaspersky ha portato alla luce che metà degli intervistati (49%) è stata colpita da minacce legate alle criptovalute e non crede che gli attuali sistemi di protezione siano efficaci

Nonostante la recente flessione del mercato delle criptovalute, siamo in pieno "cryptowinter", il livello di attività malevoli nel settore non è diminuito. L’industria delle criptovalute, ancora agli inizi, rimane un obiettivo primario per i truffatori. Le minacce legate alle criptovalute sono molto elevate e vengono sottovalutate non solo dal grande pubblico, ma soprattutto dagli investitori stessi.

È quanto ha stabilito Kaspersky, commissionando ad Arlington Research l’indagine "Attitude towards cryptocurrencies" in cui sono stati coinvolti 12.000 intervistati provenienti da 16 Paesi prevalentemente europei (ma senza l’Italia), più Stati Uniti e Brasile (ma non Cina). L’indagine ha riguardato persone con una certa consapevolezza sull’argomento. Cinque le categorie selezionate: utenti regolari, possessori in attesa (due tipi), ex possessori e anche non possessori.

I  numeri generali sono molto forti: la metà degli intervistati (49%) è stata colpita da minacce legate alle criptovalute; sempre il 49% non crede che gli attuali sistemi di protezione siano efficaci.

Manca la consapevolezza sui sistemi di protezione

Nonostante la crescente popolarità, i rischi associati alle criptovalute sono noti ad appena il 25% degli intervistati, mentre il 23% non ha alcuna informazione. Non sorprende il fatto che i più consapevoli siano i giovani sotto i 35 anni. In questo settore, le minacce informatiche sono furti virtuali (27%) e truffe (26%). Ben il 38% degli intervistati non sapeva che entrando nel mondo crypto si diventa bersaglio di minacce anche senza possederle.

In Europa, le principali preoccupazioni riguardano le estorsioni, con un sorprendente 13%: i truffatori chiedono crypto per non rivelare la cronologia di navigazione delle vittime su siti web per adulti. In Sudafrica, invece, la paura riguarda le frodi sugli investimenti (23%) e le app falsificate (16%).

La sicurezza è un problema che riguarda qualsiasi argomento, non solo le crypto. In particolare, la cybersecurity e le criptovalute dovrebbero essere considerate dalle aziende che considerano un programma di formazione per i dipendenti. Per trarre il massimo vantaggio dell’uso sicuro delle criptovalute, gli esperti di Kaspersky suggeriscono a tutti gli utenti di acquisire informazioni corrette e sempre aggiornate. Oltre alle password, bisogna fare attenzione anche al phishing e alle credenziali private.

L’informazione e la formazione corrette sono estremamente necessarie in forma aggiornata. Ovviamente non bisogna mai condividere le credenziali private che sbloccano il portafoglio di criptovalute. Le password devono essere sicure e univoche per ogni account crypto, per meglio prevenire il cracking (l’individuazione) delle password e gli attacchi da parte di cybercriminali. Il phishing è sempre più forte: si tratta di tentativi per ingannare l’utente e fargli rivelare le credenziali di accesso o le informazioni personali tramite e-mail e link truffaldini.

Foto di apertura di Kanchanara su Unsplash

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