Editoriale: Nuovi competitor

Cristina Lazzati
La battaglia per lo sharing del portafoglio del consumatore vede la ristorazione commerciale in prima linea. Italiani sempre più al verde ma con grande voglia di socialità e di comodità

Le abitudini degli italiani cambiano, così come la loro dieta, forse hanno passato troppo tempo in cucina? Forse la tradizione culinaria è venuta a mancare, forse sono sempre meno le “mamme” ai fornelli o, forse, quelle che ci sono non trasmettono più l’entusiasmo di un tempo. Qualcuno ha detto che l’Italia è il più grande ristorante a cielo aperto del mondo, (sicuramente il più bello) ma un po’ lo zampino l’avrà messo anche l’impetuosa crescita della ristorazione commerciale.

Non più appannaggio dei teenager, affezionatissimi del format fast food dai tempi di Burghy che, per chi non lo ricordasse, fu la prima catena di burger italiana, poi acqui- stata da McDonald’s e che, a suo tempo, diede i natali ad una categoria ad hoc di ragazzini: i paninari degli anni 80. Il mondo è cambiato da allora e il fast food, si è evoluto, per poi aprire la strada alle catene di ristorazione, quick, street, ethnic, ... via via l’offerta si è ampliata, sdoganando l’assunto della giovane età, e diventando un po’ per tutti e per tutte le occasioni. I primi a crederci sono stati i centri commerciali, trasformando quello che era un “servizio” in un vero e proprio centro d’attrazione, poi ci sono state le aperture su strada, alcune con il botto, pensiamo alle code da Five Guy’s o da KFC altre meno (e qui non faccio nomi).

L’arrivo dei fondi di private equity e della finanza, ha dato forza alla ristorazione commerciale per evolversi anche in Italia, persino in un momento difficile come questo. La spinta arriva sicuramente da un’offerta migliore e più ampia, ma è un fatto che il modo di fruire del cibo sia cambiato. Le famiglie non necessariamente si riuniscono a tavola tutte insieme, non tutti hanno gli stessi orari e neppure le stesse esigenze. Il diffondersi dell’abitudine al food delivery ha sicuramente cooperato a diffondere la ristorazione commerciale, in alcuni casi anche a darle una seconda natura, trasformandola in soluzione convenience, a portata di click.

Oggi, le catene di ristorazione creano anche trend alimentari come il Poke, così co- me il diffondersi del caffè da asporto, la rinascita delle birrerie e della pizza al trancio. Infine, sono molti i parallelismi tra lo sviluppo del food retail e quello della ristorazione commerciale, per certi versi più vicini di quanto quest’ultima sia alla ristorazione tradizionale, ma essendo più giovane in termine di presenza nel nostro Paese, il profilo imprenditoriale cambia, così come le logiche di sviluppo spesso affidate al franchising, strumento prediletto di espansione. Sicuramente non si tratta di un “fenomeno” di passaggio ma di un player da tenere in considerazione.... i competitor non sono più quelli di una volta.

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