Come evidenziato da Oxfam con numeri allarmanti, la pandemia ha aumentato ulteriormente la forbice sociale, arricchendo i ricchi e impoverendo ulteriormente le fasce deboli. Le donne hanno perso più degli altri il loro impiego, mentre bambini e ragazzi con la didattica a distanza hanno visto inasprirsi il divario educativo in base a quella che è l'offerta scolastica della loro area geografica.
Fare inclusione, dunque, significa anche e soprattutto garantire eque possibilità di istruzione favorendo la presenza in classe, come ricordato da Mario Draghi, ma anche rendendo disponibili uguali attrezzature e materiali didattici.
Questo il contesto in cui si situa l'impegno di Esselunga con il programma "Amici di Scuola", che al suo settimo anno di vita ha tagliato il traguardo dei 100 milioni di euro. Una cifra donata in materiale didattico e attrezzature informatiche a più di 14.000 scuole italiane.
Come spiega la stessa azienda, "l’iniziativa ha sempre avuto come finalità il supporto alle famiglie e alle scuole dei territori in cui Esselunga è presente attraverso la raccolta, da parte dei clienti, dei buoni scuola da distribuire agli istituti di preferenza". Il catalogo offerto si è arricchito nel corso del tempo per rispondere ai nuovi bisogni e all’evoluzione tecnologica, dalle lavagne interattive multimediali a videoproiettori, tablet, computer e stampanti. Un passo avanti anche e soprattutto in periodo di dad.
Con Amici di Scuola, Esselunga conferma "l’impegno per la comunità in linea con la propria politica di sostenibilità, che vede nel supporto all’educazione delle nuove generazioni uno dei principali obiettivi", ribadisce la catena, incarnando quel trend di csr localizzata che coinvolge tutto il mondo gdo.