Federdistribuzione commenta l’inflazione (bassa) di giugno

L'inflazione complessiva a giugno 2019 è di 80 bp superiore allo zero. Per Federdistribuzione il dato conferma la debolezza dei consumi interni

L'Istat comunica un tasso d'Inflazione complessivo a +0,8% nel mese di giugno 2019 rispetto allo stesso mese 2017. Un dato, questo, che per Federdistribuzione conferma un trend ormai consolidato. "Non cambia a giugno lo scenario dei prezzi rispetto a quanto si sta verificando da tempo –commenta Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione –. L’inflazione complessiva è ferma al +0,8%, esattamente come il mese precedente, e l’inflazione di fondo rimane ancorata al +0,5%. Da sottolineare che l’indice relativo alla spesa abituale delle famiglie, quello dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona, cresce solo dello 0,3%".

Bassa inflazione, consumi interni deboli

"Il primo semestre dell’anno conferma, dunque, un quadro di bassa inflazione, che non supera in media l’1%, e rimarca la debolezza dei consumi interni, incapaci di sostenere la crescita del Paese e di dare un conseguente impulso alla dinamica dei prezzi -prosegue Gradara -. Questa situazione di stallo complessivo del Paese anche per il freno che le famiglie stanno imprimendo alla spesa è confermata dal clima di fiducia che nel mese di giugno ha registrato un nuovo picco negativo per le imprese e soprattutto per i consumatori, il cui calo di oltre 2 punti percentuali ha riportato il dato ai valori minimi di luglio 2017".

"Le famiglie sono particolarmente preoccupate per il futuro e questo si riflette nel fatto che a un aumento dei redditi corrisponde un incremento della propensione al risparmio. La maggiore disponibilità economica non si traduce quindi in uno stimolo al sistema produttivo, ma in un comportamento difensivo che frena il Paese. Ora più che mai sono necessarie misure reali a sostegno della crescita che ripristinino un ciclo economico positivo".

Più vivaci i prezzi di bar e ristoranti

Visto che siamo in tema di inflazione, le considerazioni di Gradara non sono poi così diverse da quelle che accompagnano il comunicato Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi ai dati Istat di giugno 2019: "I prezzi di bar e ristoranti mantengono un profilo di vivacità, se visti in relazione alla dinamica generale, ma senza particolari condizionamenti dovuti ad effetti di carattere stagionale. A giugno si registra una variazione tendenziale pari a +1,3%, mezzo punto al di sopra dell’inflazione generale, con una funzione di calmieramento della più vivace dinamica delle strutture ricettive che per alcune componenti è andata oltre i due punti percentuali".

 

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