Commentando i dati Istat sul commercio al dettaglio di settembre 2018 (vendite in valore -2,5% rispetto a settembre 2017) Gradara, presidente di Federdistribuzione, sottolinea che in un contesto di questo tipo le chiusure domenicali infliggerebbero il colpo di grazia al settore

I dati Istat sul commercio al dettaglio nel mese di settembre 2018 (vendite in valore) registrano un calo del -2,5% rispetto a settembre 2017. L’alimentare va meglio, pur nel terreno ampiamente negativo (-1,6%) rispetto al non alimentare (-3,1%). Il trend sul lungo periodo (dato cumulato gennaio-settembre) apparirebbe quasi consolatorio se non fossimo un filino sotto lo zero (-0,7% in volume; -0,1% a valore).

"Nel mese di settembre siamo di fronte a un vero crollo delle vendite al dettaglio, che coinvolge prodotti alimentari e non alimentari, grande e piccola distribuzione –dichiara Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione–. Come è ormai d’abitudine si salva solo l’eCommerce, che mostra un valore positivo di crescita".

Per Gradara, il dato più preoccupante è quello relativo ai primi nove mesi dell’anno caratterizzati, come detto, da una tendenza negativa (-0,1% a valore e -0,7% a volume). "Un quadro -commenta Gradara- che rappresenta un forte elemento di complessità per le imprese distributive, che devono fronteggiare una domanda completamente stagnante e un’inflazione in crescita per gli effetti degli aumenti del petrolio, fattore che ulteriormente contribuirà a comprimere gli acquisti nei prossimi mesi".

Per Federdistribuzione, questi dati confermano l'ipotesi, ampiamente condivisibile, che la chiusura sistematica e generalizzata dei giorni festivi e delle domeniche peggiorerebbe il contesto già problematico nel quale stanno viaggiando i consumi.

"Ciò che occorre assolutamente -dice Gradara- evitare è introdurre in questo scenario ulteriori elementi di freno ai consumi, che creino disservizio e disorientamento nei consumatori, aumentando quel senso di incertezza sul futuro che sta guidando il migliorato potere d’acquisto più verso il risparmio che verso il consumo, come una nuova regolamentazione delle aperture domenicali e festive".

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