Granarolo: con Areté ci difendiamo dalla volatilità dei prezzi

Granarolo assieme a Areté si muove in un mercato del latte ad alta volatilità: la affronta grazie ad analisi dei dati e algoritmi

Il latte -al pari delle altre materie prime agricole- fa i conti con un mercato ad alta volatilità. Per affrontare la competizione particolarmente accesa in simili momenti, come anche i rapporti di filiera, c’è il progetto di Granarolo con Areté-The Agri-Food Intelligence

Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo

Company-, azienda che si occupa di analisi e previsioni sui mercati agrifood. Il progetto è partito nel 2019, prima che i prezzi delle commodities iniziassero una pazza corsa. “Ancor prima che la pandemia del 2020 cambiasse tutto, eravamo protesi a innovare il nostro modo di leggere e anticipare i mercati -spiega Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo- e abbiamo avviato la collaborazione con Areté”, per un progetto che si basa sull’analisi dei dati e sistemi previsionali, con l’applicazione di strumenti innovativi come algoritmi e modellistica.

I modelli previsionali di Granarolo e Areté

Una piattaforma aggiornata in tempo reale consente di monitorare l’andamento di prezzi, stock, previsioni di resa, cambi e altri dati. I sistemi previsionali sviluppati dagli analisti permettono di comprendere fattori che stanno dietro agli andamenti del mercato e soprattutto di cercare di anticiparli. In base a queste analisi, vengono decise le strategie con cui muoversi sul mercato.

Latte sull’ottovolante, Granarolo con Areté prendono contromisure
Enrica Gentile, amministratrice delegata di Areté

Il comparto del latte e derivati è uno di quelli che, più di altri nel food, ha subito una sensibile volatilità. I motivi sono l’elevato costo dei mangimi e dell’energia, legati a una generale difficoltà dell’offerta a tenere il passo con una domanda oscillante. Ciò ha portato  negli ultimi tre anni a rincari dell’ordine del 120% per lo smp, 180% per il burro è 200% per il latte spot scremato. Altrettanto bruschi i ribassi, con cali rispettivamente del 50%, 40% e 66% tra la seconda metà del 2022 e la prima del 2023. Poi, ancora un balzo del +130% nella seconda metà dell’anno passato. “I modelli consentono di avere visibilità sugli andamenti dei prezzi delle commodity fino a 18 mesi in avanti -spiega Enrica Gentile, amministratrice delegata di Areté-. Veniamo ormai da oltre tre anni di mercati estremamente complessi e volatili”.

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