Green pass, regole certe per la ristorazione

La Fipe chiede certezze. Il quadro della situazione in Europa, dove a fare scuola è soprattutto la Danimarca

L’introduzione del green pass avrà conseguenze dirette sul settore della ristorazione, che chiede regole certe e guarda con interesse a ciò che accade nei Paesi vicini.

Il Governo ha sancito l’obbligo di presentare il documento a carico di tutti i cittadini di età superiore ai 12 anni, con l’eccezione dei “soggetti che hanno idonea certificazione medica”. Nelle zone bianche è valido il green pass ottenuto dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino e ha una validità di nove mesi, mentre nelle zone gialla, arancione e rossa il green pass ottenuto dopo la prima dose è valido per accedere a tutti i servizi e le attività consentiti e alle condizioni previste per le singole zone”.

Anche nelle zone bianche sarà obbligatoria la presentazione del green pass se si sceglie di andare a ristoranti, bar, pub, pasticcerie e gelaterie al chiuso e sedersi al tavolo. Mentre l’obbligo non sussiste se si resta all’aperto e per le consumazioni al bancone. Per i banchetti seguenti le cerimonie civili e religiose il green pass era già stato previsto.

Il punto di vista della Fipe: vantaggi e rischi

Su questo tema va segnalata la posizione della Fipe, favorevole al green pass, ma anche desiderosa di misure graduali.

“La nostra federazione è da sempre a favore dei vaccini, e anche l’eventuale introduzione dell’obbligo di green pass per i dipendenti dei pubblici esercizi non ci vede contrari -sottolinea in una nota di Lino Enrico Stoppani, presidente della federazione italiana dei pubblici esercizi che fa capo a Confcommercio-. Tuttavia, è assolutamente necessario intervenire su due aspetti fondamentali. Uno riguarda i tempi di introduzione di tale misura: bisognerà dare il tempo di vaccinarsi a tutti quelli che non lo hanno ancora fatto”.

Stoppani ricorda che “la campagna vaccinale richiede tempi tecnici che dipendono dai protocolli sanitari e dalla logistica: è quindi inimmaginabile pensare di poter pretendere la carta verde per tutti i lavoratori del nostro comparto già da fine agosto e con così poco preavviso, soprattutto se consideriamo che la Federazione ha chiesto a più riprese e sin dall’inizio del 2021 di inserire i dipendenti di bar e ristoranti nelle categorie da vaccinare in via prioritaria, proprio perché a contatto col pubblico”.

Quindi sottolinea che “imporre la vaccinazione ‘tutti e subito’ causerebbe la chiusura in piena stagione turistica di migliaia di esercizi per mancanza di personale”.

Il contesto europeo

Intanto anche altri Paesi sono alle prese con una nuova regolamentazione per contrastare la diffusione della quarta ondata pandemica, salvaguardando al contempo la stagione turistica.

La Danimarca è il Paese al quale tutti guardano con attenzione perché ha introdotto un documento per l’accesso a bar e ristoranti al chiuso, oltre che per andare dal parrucchiere o in palestra – il Coronapas – già dallo scorso aprile. E probabilmente questo ha contributo a tenere sotto controllo la quarta ondata. Tanto che si prospetta un allentamento a breve della misura.

In Germania il dibattito è aperto nell’esecutivo, con l’obiettivo di introdurre il green pass da settembre. Servirà per accedere a ristoranti ed eventi (non è ancora chiaro se l’obbligo varrà anche all’aperto), oltre che per le palestre.

In Francia, invece, la presentazione del ‘documento verde’ è obbligatoria dallo scorso luglio per entrare nei cinema e musei o in altri luoghi all’interno dei quali sono riunite oltre 50 persone. Il Parlamento francese sta ora valutato come tradurre questo obbligo di carattere temporaneo in una legge di più ampio respiro, che includa anche bar, aerei, treni, fiere e mostre.

L’Austria ha introdotto a inizio luglio l’obbligo di presentare il green pass per accedere a ristoranti, luoghi culturali, hotel, impianti sportivi e centri benessere e lo stesso vale per il Lussemburgo, ma limitatamente ai locali al chiuso. Stesso discorso per il Portogallo e l’Irlanda.

di Luigi Dell'Olio

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