I brand hanno una reputazione da difendere

Un asset sempre più incisivo e verticale per le marche, che richiede un approccio preventivo e coerente in caso di crisi (da Mark Up 248)

064_MARKUP04_2016_Brand_Reputation_intIl valore della reputazione, pur parlando di elemento intangibile, è molto più concreto di quanto si possa pensare. Secondo il Reputation Institute, che ogni anno stila sul tema la classifica mondiale delle 100 migliori aziende, a 5 punti di reputazione in più corrispondono un +5% di propensione all’acquisto da parte dei consumatori e un +6,3% di inclinazione a raccomandare il prodotto a terzi. La stessa fonte sostiene, inoltre, che oggi l’acquisto sia direttamente influenzato per il 61% da come il consumatore percepisce il brand e solo al 39% dal prodotto. Si tratta, quindi, di un fattore chiave determinato da più componenti: la qualità del prodotto e della vita aziendale, il grado di innovazione espresso e il tipo di governance, le politiche di Csr e la leadership sul mercato, nonché la performance finanziaria. “Per questo è importante smettere di considerare il brand -spiega Massimo Pizzo, managing director Italia di Brand Finance- solo come una risorsa di marketing ed avere ben chiaro che si tratta di un asset vero e proprio, con valore economico misurabile, normalmente utilizzato in ambito finanziario, fiscale e legale”.

L’articolo completo su Mark Up n. 248

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