Il Decreto Rilancio: le misure per le imprese nei dettagli

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, diventano operativi i provvedimenti contenuti nel Decreto Rilancio. Ecco nel dettaglio quello che riguarda le imprese

Dopo settimane di lavoro e rinvii è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Rilancio che prevede aiuti a imprese e famiglie. Tale provvedimento è il più grande intervento economico della legislatura con oltre 55 miliardi stanziati dal Governo al fine di fronteggiare la crisi economica conseguente all’emergenza da Covid-19. Nello specifico, il decreto legge destina risorse pari a circa un decimo del bilancio dello Stato distribuiti per il 25% alla cassa integrazione, 20% alle imprese, 10% a turismo e commercio, 10% alla sanità, 10% agli enti locali, mentre la parte rimanente riguarda agevolazioni fiscali e tutela delle professioni e categorie non riconosciute.

L’obiettivo generale dell’intervento è quello di fornire nel breve periodo un ristoro a tutte le categorie colpite cercando, in una fase successiva, di rilanciare la produzione industriale e i consumi.

Per tale ragione un capitolo complesso è quello riguardante il mondo produttivo, il settore maggiormente colpito dalle misure di contenimento adottate dal Governo per contrastare l’emergenza epidemiologica. Analizziamo le novità maggiormente significative.

 

Contributo a fondo perduto

Vengono stanziati 6,2 miliardi di euro per trasferimenti a soggetti titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo e ai titolari di partita Iva con ricavi o compensi non superiori ai 5 milioni di euro, che non hanno cessato l’attività prima del 31 marzo 2020. Il contributo spetta a condizione che l’ammontare del fatturato di aprile 2020 sia sceso del 33% rispetto a quello di aprile 2019 e a chi abbia iniziato l’attività a partire dal primo gennaio 2019. L’ammontare del contributo è calcolato applicando una percentuale alla differenza fra il fatturato di aprile 2020 e aprile 2019:

  • 20% per soggetti con ricavi o compensi non superiori a 400.000 euro;
  • 15% per soggetti con ricavi o compensi compresi fra 400.000 e 1 milioni di euro;
  • 10% per i soggetti con ricavi o compensi fra 1 e 5 milioni di euro.

Facciamo un esempio concreto: il fatturato dell’azienda X nel 2019 è stato di 350mila euro, nel mese di aprile 2019 è stato di 32mila euro, mentre nell’aprile 2020 è stato di 5 mila euro a causa della crisi. La differenze tra aprile 2019 e aprile 2020 è, quindi, di 27mila euro: essendo un’azienda sotto i 400 mila euro viene applicata l’aliquota del 20%. In tal caso l’azienda X otterrà 5.400 euro a fondo perduto, l’accredito avverrà direttamente sul conto corrente dopo aver presentato domanda in via telematica all’Agenzia delle Entrate.

Cassa integrazione

Con 16 miliardi vengono rafforzati gli istituti della Cassa Integrazione e del Fondo di Solidarietà per ulteriori 9 settimane: in particolare vengono estese le tutele previste dal precedente decreto Cura Italia fino al 31 agosto 2020 e incrementate di successive 4 settimane per i periodi dal primo settembre al 31 ottobre 2020. La Cig straordinaria viene, invece, estesa a 18 settimane da fruire entro il 31 ottobre 2020.

 

Cancellazione del saldo e acconto dell’Irap
e sospensione della TOSAP

Come forma di sostegno aggiuntiva alle imprese danneggiate che hanno un fatturato fino a 250 milioni di euro, queste non saranno tenute al pagamento e al saldo dell’Irap per il 2019 né della prima rata dell’acconto dovuta per il 2020. Inoltre, le imprese di pubblico esercizio titolari di concessioni per utilizzo di suolo pubblico saranno esonerate, fino al 31 ottobre 2020, dal pagamento della TOSAP, cioè la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche.

 

Stop agli aumenti dell’IVA e accise

Incubo di tutti i Governi degli ultimi anni, le cosiddette clausole di salvaguardia sono state definitivamente soppresse poiché prevedevano, se non sterilizzate, aumenti automatici su base annuale delle aliquote IVA e di quelle in materia di accisa su alcuni carburanti.

 

Altri interventi fiscali

Sempre sul fronte fiscale si registrano altri sostegni: il rinvio al 1° gennaio 2021del pagamento della sugar e plastic tax; l’esenzione della prima rata 2020 dell’IMU sugli immobili adibiti a stabilimenti balneari marittimi; bollette light per le utenze commerciali per il periodo dal 1 maggio fino a fine luglio; un credito di imposta per compensare le spese dovuta alla sanificazione degli ambienti lavorativi; il rinvio al 1 settembre di 22 milioni di cartelle esattoriali; lo slittamento al prossimo anno dell’invio di 8 milioni di atti di accertamento fiscale.

 

 

Pagamento di debiti della P.A.

Riprendono quota anche le iniziative sul versante dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle aziende. Viene istituito, infatti, un fondo con una dotazione di 12 miliardi di euro destinato a concedere anticipazioni a regioni, province autonome ed enti locali, che si trovino in uno stato di carenza di liquidità, al fine di far fronte al pagamento dei propri debiti di carattere commerciale.

 

Ricapitalizzazione delle imprese tramite Cdp

Lo Stato, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, potrà acquisire quote di imprese in difficoltà con ricavi superiori ai 50 milioni e, grazie all’emissione di bond, potrà finanziarsi per partecipare ad aumenti di capitale o concedere finanziamenti sempre a sostegno delle imprese.

 

Rafforzamento patrimoniale delle imprese

Per le imprese con un fatturato compreso fra i 5 ed i 50 milioni di euro che hanno subito un calo del fatturato del 33% sono previsti interventi di defiscalizzazione degli aumenti di capitale e di sostegno finanziario effettuati entro il 31 dicembre 2020. In particolare, è prevista una detrazione del 20% dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche (deduzione del 20% per le società) in caso di aumento di capitale a pagamento, con un limite massimo del beneficio fissato a 2 milioni di euro. Viene inoltre riconosciuto un credito d’imposta pari al 50% delle perdite superiori al 10% del patrimonio netto fino a concorrenza del 30% dell’aumento di capitale. Per le imprese con ricavi oltre i 10 milioni di euro che effettuino aumenti di capitale superiori ai 250.000 euro è prevista la possibilità di emettere strumenti finanziari che possono venire acquistati dal Fondo Patrimonio Pmi gestito da Invitalia, di 6 anni di durata senza il pagamento di interessi. Il valore di rimborso da parte della società che ha effettuato l’aumento di capitale è ridotto del 30% nel caso in cui il valore del patrimonio netto sia superiore a quello del momento della sottoscrizione e la società non abbia, fra le altre cose, versato dividendi o fatto aumenti di capitale gratuiti.

 

Agevolazioni per gli affitti

Alle imprese con ricavi inferiori ai 5 milioni di euro spetterà un credito d’imposta pari al 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione, leasing o concessione di immobili ad uso non abitativo. Il credito d’imposta è stato parametrato all’importo versato a marzo, aprile e maggio a condizione che i locatari abbiano subito un calo di almeno il 50% del fatturato nel mese di riferimento 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno prima. Un intervento che prevede nel suo complesso uno stanziamento di 1,5 miliardi.

 

Fondi a sostegno delle imprese

Con il Decreto Rilancio verrà istituito, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un fondo per l’innovazione finalizzato alla promozione di iniziative e investimenti utili alla valorizzazione e all’utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese operanti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alle start-up innovative. Per il settore agricolo, è previsto un fondo da 500 milioni di euro per il 2020 per tutelare le filiere in crisi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome