Il mercato della birra in Italia vanta varietà merceologiche infinite

BIRRA 2011 - PRODOTTO – 1. Circa 13 milioni di ettolitri prodotti in Italia
    e 17-18 milioni di ettolitri consumati
2. La Lager chiara e medio alcolica rappresenta
    bene produzione e consumo standard
3. Cresce il fenomeno dei microbirrifici

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Lo schema di fabbricazione della birra, le definizioni normative, la segmentazione delle produzione, i key factor per i buyer, gli ingredienti della birra, le tipologie, import-export

Pur non essendo un paese di forte tradizione nel consumo di birra - siamo con i francesi in fondo alla classifica dei paesi europei per consumo pro capite - l'Italia ha rappresentato per anni un mercato interessante per il trend in crescita dei volumi a fronte della maturità o del declino della domanda sul lungo periodo in alcuni dei principali paesi consumatori.
La portata e il prolungarsi della crisi economica hanno però esercitato, con tutta probabilità, un impatto negativo anche sul consumo di birra. Negli ultimi dieci anni, dopo una progressione costante fino al 2007 (anno che ha rappresentato il picco assoluto dei volumi con 18,5 milioni di ettolitri), il consumo è calato del 3,7% nel 2008 e del 5,5% nel 2009 con una tendenza a una leggera ripresa nei primi 5 mesi dell'anno scorso (+1,7%), legata in parte alla ricostituzione delle scorte di magazzino.
A far sorridere i produttori di birra in Italia è soprattutto l'export, una voce in costante e forte crescita, aumentata del 16% nel 2009 e a tassi ancor più elevati nei primi sette mesi del 2010 (+59,6%). Qualche cifra per inquadrare il comparto: la birra in Italia conta su 14 stabilimenti industriali (6 nel centro-sud) e su un numero sempre maggiore di microbirrifici artigianali, aumentati di quasi il 20% nel 2010 fino a raggiungere circa 350 unità. Sono circa 1.500 i marchi prodotti e distribuiti in Italia ed è di quasi 1 miliardo di euro la cifra investita per beni e servizi: in particolare 366 milioni di euro per il packaging, 163 milioni per i servizi, 135 milioni per media e market­ing, 113 milioni per i trasporti, 104 milioni destinati all'agricoltura.
Per quanto riguarda quest'ultima voce bisogna dire che le due malterie operanti in Italia lavorano tutto l'orzo da birra coltivato in Italia con un quantitativo di malto nel 2009 pari a 59.000 tonnellate, tuttavia la produzione nazionale di malto d'orzo copre solo la metà del fabbisogno.
La birra rappresenta anche una buona fonte di entrate per lo Stato con oltre 4 miliardi di euro derivanti da produzione e commercializzazione. Di questa cifra 446 milioni vengono dalle accise, da tempo nota dolente del settore; la tassazione sulla birra in Italia è infatti tra le più alte in Europa con valori tripli rispetto a Spagna e Germania e doppi rispetto alla Francia. Nel solo biennio 2004-2006 l'imposta è stata alzata di oltre l'80%, fino a incidere per un terzo sul prezzo di vendita finale.

Lo schema
di produzione

Se prendiamo in esame uno schema semplificato per la produzione in Italia di un ettolitro di birra a 12% Plato peso (alcol circa 5%), si parte da 12 Kg di malto nel tino di miscela e 4 Kg di cereale non maltato nella caldaia di impasto cereale trattati complessivamente con 300 litri di acqua. I prodotti confluiscono quindi nella caldaia di miscela saccarificazione e l'operazione successiva è la filtrazione del mosto da cui si ottengono 16 Kg di trebbie per l'alimentazione animale (conc. 20% secco). Si passa successivamente alla caldaia di cottura in cui vengono aggiunti 0,26 Kg di luppolo e quindi alla produzione di 74 litri di mosto da cui viene separato il torbido. Nella fase di raffreddamento del mosto vengono aggiunti 790 g di lievito (conc. 10% secco), segue la fermentazione e stagionatura con la raccolta del lievito di birra per altri usi (1,6 Kg, conc. 10% secco), dopodichè avviene il travaso in bottiglie e tank nelle cantine. La filtrazione della birra finita (fase in cui vengono aggiunti 200 litri di acqua) precede il confezionamento in fusti, bottiglie a rendere o a perdere e lattine. Facendo riferimento alla produzione delle aziende associate ad Assobirra, nella segmentazione per packaging predomina il vetro a perdere con quasi il 70% in volume.

Allegati

Birra2011-Prodotti.pdf

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