Confimprese – Resca: il mondo del retail deve acquisire una voce unica

Mario Resca, presidente Confimprese
Nel settore del commercio al dettaglio (retail) ci sono molte, forse troppe, sigle e associazioni, commenta Mario Resca. “Bisogna lavorare tutti in un’ottica di maggior compattezza e condivisione”

Non che Mario Resca, presidente di Confimprese, sia contro la polifonia in senso stretto e socialmente metaforico. La voce unica, che Resca auspica, è quella di un mondo associazionistico meno polverizzato. Resca non nasconde che questo è un limite del commercio al dettaglio italiano in generale. “Nel commercio ci sono molte sigle, forse per questo i governi hanno del mondo commerciale un’idea corporativa e quindi poco rappresentativa in termini di compattezza. Confimprese nasce dallo sviluppo delle catene: dobbiamo lavorare tutti di più in un’ottica di condivisione, molte cose insieme per educare istituzioni ad avere una voce unica”. Anche perché le sfide che attendono il retail sono molto impegnative.

Finito a dicembre il trimestre anti-inflazione, quali saranno le strategie di industria e distribuzione?
Dai dati dell’Osservatorio Confimprese-Jakala di ottobre il retail sta dando preoccupanti segnali di flessione con una contrazione del totale mercato consumi pari a -3,8%. Ottobre 2023 è il 2° peggiore mese dell’anno dopo maggio e registra un’ulteriore frenata dei consumi, già preannunciata nei mesi precedenti. Il trimestre anti-inflazione, cui Confimprese ha aderito, ha certamente prodotto dei benefici sui beni di prima necessità, colpiti dal caro vita, ma non ha contribuito a risollevare l’andamento delle vendite. Sono segnali preoccupanti, che confermano la difficoltà dei consumatori nel mantenere i livelli di spesa degli anni precedenti. Con l’incremento inflazionistico cumulato su due anni, pari al +14%, i consumi obbligati quali affitti, energia, trasporti e primari come alimentari e beni di prima necessità, hanno eroso in modo significativo la quota di reddito disponibile per consumi più discrezionali quali abbigliamento, entertainment, beni per la casa, elettronica di consumo e ora anche ristorazione. I consumatori cercano con più attenzione il risparmio, le offerte e la convenienza. Se i retailer vogliono affrontare con successo il periodo commerciale più importante dell’anno, quello natalizio, dovranno cogliere queste tendenze di fondo e allinearsi ai mutati orientamenti di spesa dei consumatori. Per il 2024 le strategie devono concentrarsi su un’offerta prodotti che offra qualità e innovazione a prezzi concorrenziali. Il rischio è la perdita di marginalità per potere mantenere costanti i volumi di vendita. Sarà anche importante capire come si muoverà la Bce e se riuscirà a calmierare i tassi di interesse, che si traducono in un elevato costo del debito per famiglie e imprese, scoraggiando consumi e investimenti privati nell’Eurozona.

Quale scenario macroeconomico globale ci attende?
Stiamo vivendo ancora in uno scenario di forte incertezza con un contesto macroeconomico globale soggetto anche agli sviluppi geopolitici, fino al più recente conflitto israelo-palestinese, che hanno ulteriormente complicato la situazione internazionale, nonostante un mercato del lavoro in ripresa, con un tasso di disoccupazione in diminuzione e con la maggior parte dei nuovi lavoratori inseriti con una tipologia contrattuale permanente. Tuttavia, sarà importante monitorare la capacità reale di spesa dei consumatori della fascia di reddito media, che negli ultimi 20 anni insieme alle fasce meno fortunate, ha perso molto del suo potere d’acquisto continuando comunque a rappresentare una buona quota del gettito dello stato. I consumi saranno pertanto ancora legati a una forte incertezza. È, infatti, un dato oggettivo che il totale mercato gennaio-ottobre 2023 è ancora negativo del 3,9% rispetto allo stesso periodo 2019.

Come valuta le linee guida di gestione dei centri commerciali?
L’accordo con il Consiglio nazionale dei centri commerciali (Cncc) apre un dialogo importante con le nostre imprese associate per il prosieguo di un legame sempre più solido con Cncc, che ci permetterà di sostenere i retailer nello sviluppo della rete distributiva e nei consumi, che stanno vivendo una fase molto delicata. Ed è il primo passo verso una maggiore collaborazione tra retailer e proprietà immobiliari. I centri commerciali sono canali di aggregazione e si devono evolvere con idee innovative per attirare un consumatore che, anche a causa della spinta inflattiva, acquista i beni di prima necessità e riduce le spese superflue.

E come giudica nel complesso il rapporto con le proprietà?
I centri commerciali sono nostri partner, quindi, come accade con quasi tutti i partner, a volte si litiga. Storicamente i centri commerciali hanno rappresentato negli anni quello che la città non dava o non poteva dare in termini di spazi e servizi. Oggi la città si è evoluta, e Confimprese rappresenta il mondo delle catene che sono il 70-80% dell’offerta. Le proprietà (landlord) applicano in modo rigido i contratti, l’incidenza dell’affitto ha creato difficoltà ad alcuni tenant che noi rappresentiamo: queste nuove linee guida consentono di chiarire.

La richiesta più importante dei retailer alle proprietà?
Chiediamo maggiore condivisione sui dati relativi alle vendite online; su questo non vedo molta reciprocità. E poi più efficienza, pulizia e sicurezza. I canoni restano, comunque, alti. Auspichiamo un intervento collaborativo su due aree: una, di natura più tecnica, afferisce alle spese generali o condominiali; l’altra, più di marketing, è la capacità di attrarre maggiori clienti.

La carenza di figure qualificate è uno dei temi più urgenti.
Alle nostre imprese associate mancano oltre 3.000 store manager e per questo l’Academy Confimprese ha aderito a Distretto Italia per creare il primo ITS Retail. Le aziende retail chiedono giovani da inserire in organico e offrono reali opportunità di lavoro sulla base di un piano strutturato di studio alternato al lavoro. Lo store manager gestisce interamente un punto di vendita nei suoi aspetti strategici, organizzativi e operativi. È una delle figure chiave più richieste nel retail. Guidare un punto di vendita o un ristorante, soprattutto se di medie-grandi dimensioni, è come gestire una piccola azienda. L’obiettivo di Confimprese è offrire un futuro ai giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro, ponendo le istituzioni a fianco delle imprese in una partnership per realizzare i grandi obiettivi del sistema Paese.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome