Il social media marketing può diventare un boomerang

È di questi giorni il post pubblicato su Facebook da Melegatti, dove l’azienda veneta con il claim “Ama il tuo prossimo come te stesso …basta che sia figo e dell’altro sesso!” lancia un messaggio omofobo scatenando centinaia di sberleffi e sdegni degli utenti social. Costretta a cancellare il contenuto, Melegatti ha reso pubblica una nota che ne prende le distanze dichiarando “che la gestione della comunicazione sui social è affidata ad un’agenzia esterna che ha pubblicato senza autorizzazione da parte dell’azienda”.

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Occorre ricordare che il social media marketing non si sottrae alle regole del marketing “tradizionale” che vuole innanzitutto coerenza con i valori del brand e una comunicazione in linea con l’immagine di marca. Pur indirizzandosi prevalentemente a un target giovane che predilige un linguaggio smart e dinamico, non bisogna dimenticare che i social media sono un canale di comunicazione a tutti gli effetti, che vuole un corretto posizionamento di marca.

Nel caso di Melegatti, il pandoro è sinonimo di tradizione, di festa, di ricorrenza natalizia. Una comunicazione “contromano” rischia di contrapporsi ai valori della marca e potrebbe creare un senso negativo attorno a brand e azienda. Tanto più che l’eterosessualità o l’omosessualità non hanno nulla a che fare con i momenti di festa natalizia e consumo di dolci da ricorrenza. Come scrive Melegatti nella nota, “da 121 anni Melegatti è per tutti”: questa è la vera comunicazione riuscita.

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