Il territorio come destino

Gli opinionisti di Mark Up: Federico Marchini (da Mark Up 250)

Lo scorso anno la Confederazione Italiana degli Agricoltori ha promosso una campagna itinerante per l’Italia dal titolo “Il Territorio come Destino”. Sicilia, Abruzzo, Emilia, Toscana, Liguria. 40 miliardi di danni al territorio italiano negli ultimi dieci anni tra cementificazione, dissennate politiche ambientali e mutamenti climatici. L’agricoltore e le sue agricolture sostenibili determinano il destino della terra come aggettivo e come sostantivo. Presidio per il mantenimento dell’equilibrio idrogeologico dei nostri territori, l’agricoltore, oltre a produrre beni alimentari, contribuendo allo stesso tempo alla costruzione del paesaggio, è per la sua vocazione una figura strategica intorno alla quale disegnare un futuro diverso per il nostro Paese. L’agricoltura e l’agroalimentare producono ogni anno un fatturato di quasi 300 miliardi di euro. Sono oltre 20mila gli agriturismi disseminati sul territorio e oltre 80mila le aziende che sviluppano molteplici attività, dalla produzione di energie alla manutenzione delle aree verdi, anche urbane. Già oggi questo “movimento” multifunzionale produce più di 40 miliardi di euro, con la prospettiva di garantire al settore circa 200mila posti di lavoro nei prossimi dieci anni. La terra da lavorare e da vivere ci chiede di essere mantenuta fertile e produttrice di ambiente di società di economia e di cultura. Non saranno le banche o i derivati o altra finanza speculativa a produrre alimenti e benessere per i più che la terra abitano. Non saranno le aziende nelle quali l’incremento verticale di fatturato conta sopra ogni cosa. Sarà il pensiero e l’opera di chi si vuole organico a uno sviluppo possibile e circolare e che praticherà un’agricoltura biologica, appunto organica.

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