Inalpi, il futuro fra sostenibilità e innovazione

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Obiettivi non solo legati alla crescita delle imprese, ma alla tutela e salvaguardia di uno scenario futuro adeguato alle prossime generazioni

La sfida del momento in casa Inalpi è dare una risposta proattiva alle esigenze del consumatore. Posizionamento che si inserisce in una fase, che si potrebbe in parte definire post pandemica, nella quale è necessaria una riflessione su quelle che sono e saranno le tendenze che guideranno le decisioni e le scelte dell’utente. Su questo argomento Inalpi ha partecipato a una tavola rotonda che ha visto sedere, virtualmente l’uno accanto all’altro, grande distribuzione e mondo dell’industria: da Conad a Crai, da Selex a Despar, da Iper La Grande I a Maiora, dal Consorzio Parmigiano Reggiano al Gruppo Lactalis Italia. Un confronto costruttivo che ha messo al centro della riflessione il consumatore e a cui Inalpi ha preso parte raccontando quanto fatto fino ad oggi e quanto progettato per il futuro.
Due i concetti fondamentali e condivisi, emersi dall’incontro, che dovranno essere alla base del percorso futuro: innovazione e sostenibilità.

Parole che hanno un ampio significato ma che trovano anche concreta declinazione che, Matteo Torchio, responsabile marketing & comunicazione Inalpi, sottolinea con queste parole: “Sostenibilità è un obiettivo a lungo termine, come previsto e richiesto dall’Agenda Onu 2030. Ognuno di noi gioca un ruolo importante e dobbiamo saper lavorare in squadra (distribuzione ed industria), perché gli obiettivi che abbiamo oggi non sono solo legati al guadagno e all’accrescimento del business delle nostre aziende, ma sono obiettivi per la salvaguardia di un pianeta che è di tutti e la tutela di un futuro che è dei nostri figli”. Torchio ha poi proseguito sottolineando come “per Inalpi gli SDGs sono diventati il driver che guida ogni scelta e progetto dell’azienda, dalla creazione di una filiera sempre più green i cui conferitori oggi utilizzano, per il 78%, energie sostenibili al percorso che ci porterà alla certificazione Carbon e Water Footprint”.

Sul tema dell’innovazione i partecipanti hanno condiviso le principali linee guida, quelle che anche il consumatore richiede. Esse identificano un trend che è sempre più espressione di italianità, di filiera e tracciabilità, di ricette corte ed etichette chiare, di packaging sostenibili. Un impegno che comporterà la prosecuzione di un cammino intrapreso e che diventerà sempre più espressione di un sentire condiviso che conferisce valore alle singole referenze. Ed in modo concreto Inalpi ha portato nel confronto la propria esperienza di primo player piemontese del latte, con una progettazione a medio termine, grazie al piano investimenti 2021-2025, che la condurrà ad essere il primo polo di lavorazione del latte italiano con 1 milione e 400.000 litri di latte conferiti quotidianamente. Un percorso che punta, oltre che all’innovazione, anche alla creazione di una cultura della scelta, con pack che raccontano la storia della filiera Inalpi, la tracciabilità del prodotto che consente di verificarne la provenienza dalla stalla allo scaffale.

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