La spesa spacchettizzata

Kaufman Grégoire

Gli opinionisti di Mark Up (n. 306 febbraio 2022)

Il commercio moderno si è strutturato in base al concetto, allora rivoluzionario, del “tutto sotto lo stesso tetto” e in funzione dello spazio disponibile. La crescita è stata alimentata dalla ricerca continua di aggregare tutti i prodotti e i servizi all’interno di un unico punto di vendita, con l’obiettivo di coprire il massimo delle esigenze del cliente. Il pdv poteva essere visto come un aggregato di prodotti e servizi, come la logistica (tutti i prodotti a disposizione), la scelta assortimentale delle categorie e dei prodotti (merchandising), il sistema di pagamento, ecc. Questo schema funzionava perché il valore percepito di tutte le parti era superiore al costo di ogni singolo servizio. Nell’epoca predigitale, non c’era altra scelta e vinceva chi riusciva a offrire la maggiore aggregazione per facilitare l’acquisto e rendere tale esperienza fluida.

Nel mondo del mass market si creavano prodotti per la maggioranza dei consumatori, ora si punta a soddisfare le minoranze, a coprire ogni nicchia di mercato e a rispondere all’ultra individualizzazione del consumo (pensate che ci sono 7 milioni di tatuati in Italia). Quando un prodotto può essere portato direttamente a casa ed essere consegnato in meno di 15 minuti, quando le scelte dei prodotti non sono più guidate dalla pubblicità ma dalle raccomandazioni degli utenti, è tutto lo schema del mass market che crolla. La gdo sta perdendo il monopolio delle scelte assortimentali a favore di nuovi modelli commerciali. Il digitale scompone tutto e rende sempre più complesso competere per il retail. Il vero concorrente, per la gdo, non è più l’altro supermercato di fronte, ma una moltitudine di piattaforme che ci offrono la possibilità di risparmiare la nostra risorsa più scarsa, il tempo.

Grégoire Kaufman
consulente food & retail
@loskaufmanos

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