Lavazza mira a diventare il terzo operatore mondiale nel caffè

Il gruppo cresce in Francia, territorio che rappresenta il suo secondo mercato, e punta a un fatturato estero del 70% nel 2021

"La nostra ambizione è di diventare il terzo player mondiale nel caffè, raddoppiando il fatturato nei prossimi 10 anni". Sono le parole di Giuseppe Lavazza, vicepresidente del colosso torinese del caffè, in un’intervista rilasciata recentemente a Le Figaro. Lavazza ha spiegato al quotidiano transalpino che "il 2018 è stato un anno molto importante: abbiamo finalizzato l'integrazione di Carte Noire (gruppo francese rilevato nel 2016 per 700 milioni di euro, ndr) e acquisito la filiale del caffè del gruppo Mars. Con vendite in crescita del 9,2% a 1,87 miliardi di euro, abbiamo registrato un utile netto di 87,9 milioni di euro, in crescita del 12,9%. Generiamo già il 64% del nostro fatturato a livello internazionale e puntiamo al 70% nel 2021".

Per Lavazza l'espansione internazionale è fondamentale. "È importante crescere, per mantenere la nostra indipendenza. La Francia è il nostro secondo mercato dove, con la strategia combinata dei nostri due marchi, Lavazza e Carte Noire, lo scorso anno abbiamo raggiunto un fatturato di 407 milioni di euro".
Nell’azienda in cui dal 2010 nessun membro della famiglia ha avuto un ruolo operativo, tutta la gestione è affidata a professionisti. In questo sistema di governance, i familiari fanno parte del consiglio di amministrazione e a loro è affidato il ruolo di trasmettere i valori e il patrimonio di questa azienda familiare, e la passione per il caffè. La missione dei manager è quella di interagire con i mercati e raggiungere i risultati.

Nel nostro paese "spesso le aziende sono molto specializzate, piccole e finiscono per essere vendute -ha proseguito Lavazza. La sfida è fare un salto per cambiare dimensione. La nostra ambizione è di raddoppiare di nuovo nei prossimi dieci anni. Dobbiamo continuare a crescere per non essere integrati in un altro attore e perdere la nostra indipendenza. Preferisco che Lavazza sia al tavolo dove ordiniamo piuttosto che elencato nel menu di altri".

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