Learning Agility: l’elemento distintivo per domanda e offerta

Nel mondo del lavoro domanda e offerta devono essere agili nel trovare strategie per far fronte al new normal. Le evidenze dell’HR Trends & Salary Survey di Randstad e le nuove funzionalità di LinkedIn

Ben prima della diffusione di Covid-19, i manuali descrivevano il mondo della globalizzazione con l’acronimo VUCA (Volatile, Incerto, Complesso e Ambiguo). Risulta, quindi, molto facile capire quanto la pandemia funga da effetto estremizzante e moltiplicatore di tali aspetti, e soprattutto come le persone debbano ricorrere ad una buona dose di razionalità ed organizzazione per gestire al meglio il post picco adrenalinico dato dall’emergenza, concentrandosi a ragion veduta e strategicamente sul day by day. In questo contesto, il mondo delle risorse umane è tra i primi che si trova chiamato in causa, dovendo gestire e ridurre al minimo la naturale resistenza al cambiamento a cui sono maggiormente propensi gli umani. In tal frangente, si affaccia il concetto di “Learning Agility” inteso come capacità di apprendimento che permette a persone e gruppi di affrontare situazioni impreviste, come le tante sfide poste alle aziende dall’emergenza sanitaria, migliorando efficacia, produttività e competitività in un contesto caratterizzato da cambiamento continuo, è efficace contro il malessere organizzativo. In buona sostanza, la Learning Agility, comprende la cosiddetta resilienza e la capacità di adattamento nel rispondere a stimoli e sfide esterne apprendendo annessi e connessi dal sistema circostante, imparando dall’esperienza, dai successi e dai fallimenti.

Questo ruolo attribuito alla Learning Agility è stato bene dettagliato dall’HR Trends & Salary Survey 2020, la ricerca condotta da Randstad Professionals - la divisione specializzata nella ricerca e selezione di middle, senior e top management di Randstad - in collaborazione con l’Alta Scuola di Psicologia Agostino Gemelli (ASAG) dell’Università Cattolica, che tra il 19 febbraio e il 30 aprile 2020 ha intervistato 465 Direttori HR italiani sulle principali tendenze nelle risorse umane.

L’indagine rivela innanzitutto perché l’introduzione della learning agility oggi rappresenti un’esigenza per le imprese italiane. Benché la metà degli HR intervistati riconosca un buon livello di benessere e serenità nella propria organizzazione, infatti, solo il 21% dichiara che non ci sia alcuna forma di malessere: le prime 3 sono lo stress (50%), la demotivazione (39%) e la sensazione di non appartenenza (20%). Per di più, ben il 63% degli HR ritiene che i principi della Learning Agility costituiscano uno strumento efficace per contrastarli. Mentre il 62% pensa che sia utile per migliorare efficacia, produttività e competitività della propria azienda.

Inoltre, secondo il sondaggio, la principale sfida che gli HR dovranno affrontare nel 2020 è incrementare performance e produttività, individuata dal 46% dei responsabili, seguita dallo sviluppo di leader di talento (42%) e dall’attrazione di talenti (42%), poi la creazione di un buon ambiente di lavoro (41%) e il trattenimento dei candidati migliori (40%).

Bisogna, quindi cercare di favorire lo svilupparsi della Learning Agility, sia lato azienda che lato dipendenti, individuando quali caratteristiche ne facilitino l’applicazione. I grafici di seguito rivelano qualche spunto in proposito.

In questo panorama, la maggiore piattaforma tech social legata al mondo del lavoro, ovvero LinkedIn che conta più di 706 milioni di utenti in tutto il mondo, imparata la lezione data dalla pandemia di costante necessità di adeguamento al contesto, sta ottimizzando i propri servizi, diventando sempre più funzionale per venire incontro ad aziende e utenti.

In particolare, LinkedIn ha riprogettato il design della propria piattaforma al fine di permettere a tutti i membri della community di connettersi alla propria rete di contatti in maniera più semplice, divertente, sicura e inclusiva. Questo sta avvenendo con un nuovo look and feel che migliorerà sensibilmente la user experience. A ciò si aggiungono gli aggiornamenti della funzione ricerca che potrà essere diversificata, ottimizzata con più filtri, ecc., oltre che una totale ridefinizione della messaggistica che integrerà al suo interno i video. Ad esempio, a partire da ottobre 2020, LinkedIn renderà più semplice passare da una conversazione scritta in chat al face to face in Microsoft Teams, BlueJeans by Verizon o Zoom, direttamente dalla messaggistica LinkedIn. Ci sarà la possibilità di inserire anche una propria descrizione video, oppure lato recruiter, l’opportunità di richiedere la registrazione di video-risposte a particolari domante ad una rosa di candidati identificati per un particolare step di selezione.

Sul lato dei candidati, invece, grazie ad un sistema di AI, LinkedIn potrà presto offrire un sistema di simulazione video di colloqui, in cui offrire consigli utili, anche in termini di soft skills, ed aiutare a fare pratica, ed in generale, la direzione è quella  di mettere a disposizione strumenti di preparazione alla selezione (Interview preparation tools).

© LinkedIn

In definitiva, il mondo del lavoro è in una fase di rivoluzione sotto tanti punti di vista: dai lavori del futuro che soppianteranno gli attuali, alla mancata corrispondenza tra generazione di posti di lavoro e persone da sostenere in termini di welfare, con un sistema previdenziale totalmente insostenibile nel lungo termine. La costante su cui puntare, però, è quella della formazione e preparazione (anche grazie a tool come quelli messi a disposizione da player transnazionali come LinkedIn) a cui è inscindibilmente legata la Learning Agility, dimostrandosi capaci di accettare e reagire alle sfide del futuro.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome