L’economia partecipativa della nuova era consumer

MARK UP LAB – Il guru californiano David Orban vede l'abbattimento del confine fra produttore e cliente, per una diffusa personalizzazione di massa (da MARKUP 217

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"Siamo all'alba di una nuova rivoluzione dei mercati, che cambierà per sempre il volto del largo consumo, grazie alle potenzialità della rete e a una nuova consapevolezza degli individui". Per David Orban, advisor e membro della Singularity University, istituto privato californiano d'elite con corsi focalizzati nello studio e nell'applicazione delle tecnologie più avanzate come supporto alle principali attività umane, dalla medicina alla politica, il fenomeno di trasformazione radicale e rapido è alle fasi iniziali: permetterà di superare il confine, oggi invalicabile, tra produttore e consumatore, approdando a categorie economiche del tutto nuove e impensabili fino a qualche anno fa. "La produzione di massa -spiega Orban- con la conseguente nascita del largo consumo, è invenzione recente, e già oggi ci sono esempi consolidati di personalizzazione di massa resi possibili da innovazioni di logistica. Il rapido sviluppo delle tecnologie di stampa 3D, e la massificazione dell'accesso ai sistemi di produzione computerizzati moderni porteranno a un cambiamento radicale di design, pianificazione, pubblicità e marketing, abitudini di acquisto e necessità di servizi post-vendita. In un mondo molto più partecipativo e sostenibile, ci saranno nuove forme di consumo e nuove percezioni sociali di cosa voglia dire partecipare utilmente all'economia".

Evoluzione ed estinzione
Secondo Orban, quindi, nel futuro a breve anche il concetto di massa di consumatori si estinguerà, prevedendo un'evoluzione del rapporto one-to-one tra brand e individuo e, conseguentemente, del grado di personalizzazione dei prodotti. Ma, l'avvento di una digitalizzazione profonda della nostra società porterà grandi cambiamenti anche su altri fronti. "La realizzazione che Internet non è una moda - prosegue Orban- ma un elemento sempre più fondamentale del processo economico è ancora troppo debole in Italia. Ci sono stati decenni in cui la rete era guardata con sospetto, perché c'era la percezione che la sua introduzione potesse produrre una maggiore incertezza, senza una capacità di controllo e di leadership per approfittare dei suoi vantaggi. Siamo agli inizi di un percorso di rinnovamento e di ricambio della classe imprenditoriale che possa essere nativa digitale".
Superata l'era pionieristica, anche le imprese brick & mortar più tradizionali potranno beneficiare della digitalizzazione: "Basti pensare - conclude Orban - al valore economico che nuove aziende innovative producono e rappresentano. Sia esempi di startup Internet delle prime generazioni come Amazon, Ebay, Google ecc. sia società innovative di logistica, produzione, biotecnologie, hanno posto le basi per ondate successive di prodotti e servizi che oggi sono imprescindibili". E lo saranno sempre più in futuro.

     
 

Tre domande a...
David Orban, advisor Singularity University California

Qual è, secondo lei, il significato di meritocrazia?
La struttura di un'impresa evolve in base a molte forze interne ed esterne, che a loro volta riflettono condizioni economiche, politiche e sociali. Il mercato italiano non è mai stato "puro": per questo una maggiore apertura e trasparenza avrà un'influenza benefica che porterà con sé in modo naturale un criterio meritocratico.

Come deve essere una formazione di qualità
e quale canali comunicativi deve connettere per svolgere la sua funzione?
La rapidità con cui oggi è possibile analizzare, implementare, verificare e far evolvere idee e modelli di business ha posto una sfida ai modelli tradizionali di insegnamento e apprendimento a cui pochissime strutture hanno saputo rispondere. Basare su cicli veloci di sperimentazione la validità delle idee astratte, coinvolgere i partecipanti in team dinamici e metterli in grado di confrontarsi con modelli di eccellenza sono alcuni elementi necessari per una formazione moderna.

Si parla tanto di start up tecnologiche come motore per l'economia occidentale di domani. Cosa ne pensa?
C'è da distinguere tra l'esagerazione finanziaria e la ricerca maniacale di guadagni azionari ingiustificabili che erano alla base della bolla scoppiata nel marzo 2000 da una parte, e l'innovazione quotidianamente percepibile d'oggi. Come esempio specifico, una startup che voglia offrire un'applicazione per cellulari, può avviarsi e svilupparsi con capitali mille volte inferiori rispetto a dieci anni fa.

 
     

Allegati

217_Economia-partecipativa

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