Linkontro 2022: industria e retail insieme per tracciare la strada verso il futuro

La crescita deve poggiare su strategie di lungo termine, a partire per esempio da una maggior condivisione di informazioni fra produttori e insegne

'Governare il presente con uno sguardo al futuro': è questo il titolo della tavola rotonda, moderata da Beppe Severgnini, cui hanno partecipato Marco Pedroni, presidente Adm, Francesco Mutti, presidente Centromarca, Alessandro D’Este, presidente Ibc, Francesco Pugliese, presidente GS1 Italy. E davvero si è colta, durante l'intervento, l'urgenza per il settore di non fermarsi solo sulla risoluzione delle criticità attuali, ma di avere uno sguardo di lungo periodo: "Non possiamo limitarci ad aspettare che la fase d'incertezza attuale passi -osserva Marco Pedroni, di Adm-. È fondamentale lavorare oggi avendo una prospettiva, e avendo un pensiero lungo, che per noi significa da un lato far crescere il nostro prodotto a marchio, come offerta originale, e dall'altro cambiare il sistema delle promozioni per tutelare il potere d'acquisto dei consumatori". Concorda sulla necessità di azioni con prospettive temporali più ampie anche Francesco Pugliese di GS1 Italy: "Nell'ultimo decennio, anziché aggiungere valore alle filiere abbiamo portato disvalore, andando a fare delle rincorse al ribasso sui prezzi...Dobbiamo lavorare perché, nei prossimi 10 anni, non si ripetano gli errori fatti nei 10 anni precedenti, e si torni a dare valore al prodotto e ai singoli attori della filiera".

Sull'importanza di preparare, sin da ora, la strada per il futuro insiste anche Francesco Mutti, presidente Centromarca: "Per esempio dovremmo concentrarci su progetti di sostenibilità, tema di cui non abbiamo assolutamente compreso la dimensione, e che richiede una preparazione davvero di anni". Muti pone l'accento, in particolare, sul lavoro che dovrà essere avviato per render sostenibili i beni di largo consumo di base: "Mi attendo -prosegue il presidente di Centromarca- che, su queste merceologie, saremo chiamati ad affrontare un percorso molto disruptive, nel quale dovremo riappropriarci del valore dei prodotti della terra, ponendo veramente massima attenzione a come coltiviamo un prodotto e a come lo distribuiamo".
Pensa allo sviluppo di relazioni fra industria e distribuzione di più lungo periodo anche Alessandro D’Este, presidente Ibc, secondo il quale la crisi economica odierna potrebbe rappresentare il momento più opportuno per reimpostare il dialogo fra insegne ed industria: "Per esempio attraverso una maggior condivisione dei dati, da quelli sui consumatori a quelli previsionali, potremmo sviluppare collaborazioni che rendano più lineare e meno costoso il flusso di lavoro fra industria e distribuzione -segnala D’Este- Sono convinto che riusciremmo a pianificare meglio le produzioni, nonché a ridurre i costi di filiera e di logistica".

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