Le aggregazioni si fanno strada nell’agroindustria, dove le economie di scala assumendo un ruolo via via crescente per difendere e - se possibile - incrementare la marginalità.
La regia del gruppo Generali
L’ultima operazione in ordine di tempo ha riguardato Le Tenute del Leone Alato, il polo vitivinicolo controllato da Leone Alato, holding agroalimentare del gruppo Generali, che ha acquistato Fassone, realtà enologica specializzata nella produzione di Timorasso e Barbera. I vigneti si trovano nella zona dei Colli Tortonesi (in provincia di Alessandria), per cui l’operazione ha consentito all’acquirente di consolidare la propria presenza in Piemonte.
L’arrivo dei nuovi ettari darà respiro più ampio ai possedimenti già situati nella regione, quelli di Bricco dei Guazzi, consolidando ulteriormente il ruolo della storica cantina acquistata dal gruppo nel 1978, piccolo gioiello con il cuore in Monferrato e lo sguardo al Piemonte.
“L'investimento in ettari di alta qualità, come quelli di Vigneti Fassone nei Colli Tortonesi, riflette la strategia del Gruppo Leone Alato che ha l’obiettivo di aumentare il valore delle vendite attraverso un percorso di premiumizzazione, potendo contare su aziende agricole identitarie nelle regioni a più alta vocazione vitivinicola”, sottolinea Igor Boccardo, amministratore delegato di Leone Alato.
I brand della società target
Oltre a Bricco dei Guazzi, Le Tenute del Leone Alato vanta una gamma diversificata di marchi vinicoli: Duemani, in provincia di Pisa, specializzata nella produzione di vini biodinamici e acquisita lo scorso anno; Torre Rosazza, situata nei Colli Orientali del Friuli; Costa Arènte, ubicata in Valpantena, rinomata zona del Valpolicella, in provincia di Verona; Tenuta Sant'Anna, nel Veneto orientale, celebre per la produzione di vini fermi e Prosecco; il portafoglio include inoltre V8+, dedicata esclusivamente al Prosecco.
