Made in Italy days: con Amazon un evento unico al mondo

export made in italy
Si accende un faro sul Patto per l’Export in occasione della festa della Repubblica, ma sono moltissime le opportunità e i bandi per l’eCommerce

Hanno preso il via il 30 maggio e dureranno fino al 2 giugno i "Made in Italy Days” un’iniziativa di valorizzazione del made in Italy presentata alla Farnesina con il sostegno del ministero degli Esteri e dell’Ice. Sono quattro giorni dedicati all’esportazione del made in Italy, in concomitanza con le celebrazioni della Festa della Repubblica. Una proposta di Amazon che si concretizza aprendo una speciale finestra promozionale su otto mercati chiave: Italia, Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, Giappone ed Emirati Arabi Uniti.

L’evento riguarda  la promozione speciale di migliaia di prodotti certificati nelle categorie più iconiche e rappresentative delle eccellenze italiane nel mondo, e si inquadra nella strategia globale intrapresa dalla Farnesina, grazie al “Patto per l’Export”, per potenziare, con il supporto dell’Agenzia Ice, l’accesso delle Pmi italiane alle piattaforme internazionali di commercio elettronico.

L'eCommerce, un volano per le imprese italiane

A illustrare il progetto del “Patto per l’Export” Lorenzo Angeloni, direttore generale per la promozione del sistema Paese alla Farnesina. “È stato lanciato a giugno del 2020 e ha messo a disposizione cospicue risorse per 100.000 aziende nel 2021, accompagnando le imprese e fornendo servizi”.  Importantissimo, in questo quadro di esportazioni, l’eCommerce, un volano di crescita per le pmi.  L’incremento delle vendite online è stato del 21% nel 2021, ma ancora vanno fatti molti sforzi per superare il gap della digitalizzazione, sfruttando soprattutto il made in Italy che continua a crescere.

"Nel primo quadrimestre 2022 segniamo un +18,4% nelle esportazioni di made in Italy verso i Paesi extra Ue"

ministro di maioIn questo quadro Amazon è un partner ottimale delle istituzioni, rappresentando il classico esempio di accordo tra pubblico e privato efficace nel rilancio della competitività. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ricorda proprio questo aspetto: “la collaborazione con  le associazioni di categoria e gli imprenditori, nata con il Patto per l’Export, sta portando dei risultati importanti. I made in Italy days si inseriscono in questo pilastro e affiancano la politica degli accordi siglati da Ice e con i principali marketplace globali, tra cui, appunto, Amazon”. Tutti hanno l’obiettivo di favorire l’accesso delle imprese italiane alle grandi piattaforme di commercio elettronico.

I numeri del Patto per l'Export

Complessivamente Ice ha siglato, attraverso il Patto per l’Export, 33 accordi: 32 b2c in 30 paesi, e uno sul b2b con 190 paesi. Sono 7659 imprese ammesse e circa 6000 operative.  Attualmente le aziende italiane che vendono online sono il 13%, ma la strada da fare è lunga visto che la media europea è del 18%.

Il Patto per l’Export e gli strumenti che vi rientrano sono giunti, fino ad oggi, a un investimento di 7,2 miliardi che ha portato, nel 2021, a superare i 500 miliardi di euro di volume di esportazioni tanto che il ministero ha deciso di rendere strutturale la strategia. Dallo scorso anno, infatti, non si fonda su stanziamenti straordinari ma è divenuta una erogazione annuale da 1,5 miliardi fissata ogni anno per i prossimi cinque anni. In questa fase di transizione ecologica e digitale l’intervento diventa significativo e si concretizza anche attraverso il nuovi portali istituzionali tra cui expo.gov.it che vede partecipare tutte le imprese assieme alle regioni, all’Ice e agli enti preposti, per avere in un unico luogo gli strumenti messi a disposizione, i bandi e le normative per le aziende.

Gli strumenti a disposizione per le pmi italiane che vogliono esportare

Sempre per le aziende, è a disposizione “Smart export”, l’accademia digitale per l’internazionalizzazione,  una università online con corsi di formazione completamente gratuiti sui temi dell’internazionalizzazione e digitalizzazione,  con lezioni che vengono erogate dalle più grandi università e business school italiane.

Altri investimenti in questo campo sono il voucher per i digital temporary export manager che consentono alle piccole imprese  di ottenere un contributo per assumere o acquisire consulenze manageriali sui temi dell’export e della digitalizzazione, e il Bonus Export  Digitale da 4000 euro, dedicato alle imprese manifatturiere che investono in tecnologie informatiche. Saranno 7000 le imprese beneficiare di questo bonus e avranno  tempo fino a luglio per fare domanda, Infine il ministro menziona la “Farnesina servizi digitali” un’iniziativa che prevede la fornitura di servizi gratuiti nei confronti di aziende per favorirne l’approcciano online su diversi portali e-commerce.

Assieme al ministro, Carlo Ferro, presidente dell’Agenzia Ice,  sottolinea come i made in Italy days, sono il primo esempio di un discorso avviato fin dal 2019. “L’eCommerce non è solo una piattaforma, ma dà un supporto soprattutto alle imprese più piccole”.  Il 42% delle 2.100 imprese che hanno aderito al progetto con Amazon ha, infatti, un fatturato inferiore a 250.000 euro e una buona parte è nel Sud Italia. “L’export del Mezzogiorno è fermo da dieci anni e rappresenta soltanto il 10% del export nazionale, tuttavia oggi il 35% dei partecipanti ai bandi che eroghiamo è rappresentato da aziende dl mezzogiorno, questo vuol dire che quando si offre la possibilità misurarsi con dei  risultati le imprese rispondono positivamente” dichiara Ferro.  “Con Amazon -spiega- eravamo partiti con l’obiettivo di arrivare a 600 imprese  e siamo a 2.100 ammesse, di cui operative 1.200 online, che hanno generato in questi anni un fatturato complessivo di 180 milioni di euro”.

Il ruolo dell'ecosistema di Amazon

Mariangela Marseglia, vp Amazon e country manager Italia e Spagna, ricorda infine l’unicità dei made in Italy days:è la prima volta che organizziamo un evento del genere, consentendo a tutti i paesi di apprezzare le eccellenze del made in Italy”. La country manager ha spiegato che in Italia ci sono 18.000 imprese iscritte ad Amazon che generano un fatturato di 600 milioni in eCommerce. Più di 4.000 imprese fatturano oltre i 100.000 euro l’anno e 200 hanno superato la soglia del milione nel negozio online. Amazon in Italia ha creato 50.000 posti di lavoro e spera di aiutare le imprese nel suo store a raggiungere 1,2 miliardi di euro di vendite all’estero l’anno entro il 2025. “Naturalmente – ha specificato – se si segue il metodo di lavoro assunto fino ad oggi, operando insieme con una  sinergia molto forte tra pubblico e privato”.

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