Mercati all’ingrosso: un valore per il food italiano

Foto di Maurizio Riccardi
Per la prima volta uno studio di The European House Ambrosetti con Italmercati ne dimostra il peso sull’economia italiana

Il ruolo dei mercati all’ingrosso nella filiera agroalimentare e il loro impatto sull’economia negli scenari futuri sono stati al centro del convegno L'Italia alla prova del cambiamento: la risposta dei mercati agroalimentari all'ingrosso, in cui è stato presentato uno studio realizzato da The European House-Ambrosetti per Italmercati. Obiettivo dell’appuntamento, che potrebbe diventare annuale, centrare l’attenzione su un sistema, come quello di Italmercati, per comunicare il valore di questo segmento della filiera agroalimentare.

La resilienza dimostrata durante la pandemia erge i mercati alimentari all’ingrosso a possibili attori primari della ripresa.

Non a caso il PNRR destina al comparto 800 milioni in un quinquennio che è partito lo scorso anno e si concluderà nel 2026. Quello che emerge dallo studio è che Il numero dei mercati agroalimentari in Italia, pur essendo sei volte superiore a quello di Spagna e Francia ha un giro d’affari cumulato del 40% in meno della Spagna e del 30% in meno della Francia e cresce anche poco in proporzione.
I 19 mercati all'ingrosso di Italmercati hanno un fatturato complessivamente 79,6 milioni di euro (al 2020) per 244 milioni di occupati che generano un valore aggiunto di 35,1 milioni di euro e 23,2 milioni di investimenti. Attivano un indotto complessivo (considerando i fornitori e altri attori della filiera) di 107 milioni di euro, con un effetto moltiplicatore di 2,41; questo significa che per ogni euro generato all’interno della piattaforma di Italmercati se ne sviluppa 2,41 nell’indotto.

Valerio De Molli

Contribuiscono per 85 milioni al PIL italiano, e l'ecosistema delle imprese che operano nella rete Italmercati genera 260 mila occupati diretti, e indiretti.

Inoltre, osserva Valerio De Molli, ceo The European House Ambrosetti, i mercati agroalimentari all’ingrosso sono una centrale di definizione del prezzo, di sicurezza alimentare, di mappatura della provenienza. Qui transitano 3,6 tonnellate di merce ogni anno e i 22 i codici Ateco che convogliano nei mercati all’ingrosso rappresentano il 35% del totale italiano.
L’ecosistema delle 2.500 imprese che operano all’interno dei 19 piattaforme della rete Italmercati attiva invece un giro di affari diretto e indiretto di 9 miliardi di euro che raggiunge il i 22 miliardi se si considera l’indotto, con un valore aggiunto di 12 miliardi di euro e 260.000 occupati.

Fabio Massimo Pallottini - foto di Maurizio Riccardi

“Nonostante questi numeri, oggettivamente significativi – afferma Fabio Massimo Pallottini, presidente Italmercati – l’importanza e l’impatto dei Marcati non sempre viene dall’esterno adeguatamente percepita. La sfida che lancio oggi è quella di non fermarsi alla definizione dei dati del comparto, ma di immaginare quello che i mercati all’Ingrosso hanno in animo di divenire, in un’ottica sempre più inclusiva e integrata”.

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