Per Ovs un ritorno in Borsa a due facce

di Luigi Dell'Olio

Durante le prime sedute il titolo Ovs ha oscillato intorno al prezzo di quotazione. In realtà, per la seconda matricola del 2015 a Milano sarebbe più corretto parlare di un ritorno, dato che la società era presente quotata fino al 2011, come parte del gruppo Coin. Nel corso del 2014 gli azionisti di riferimento - i fondi di private equity che hanno capo a Bc Partners - hanno deciso di scorporare l'azienda più dinamica del gruppo, alla quale fanno capo le insegne Ovs, Upim, Ovs Kid e Blukid. Una realtà che ha la leadership nel mercato nazionale del retail con una rete che supera i mille negozi e un fatturato di 877 milioni di euro. Lo sbarco sul mercato è avvenuto attraverso un'operazione mista tra vendita di azioni già esistenti e aumento di capitale e ha portato a un abbattimento dell'esposizione debitoria (formatasi con le operazioni dei fondi private che si sono succeduti). Il collocamento ha riguardato il 44,5% del capitale, con una capitalizzazione che oggi supera i 930 milioni di euro. Durante l'offerta, le richieste di azioni sono state di 226,8 milioni di azioni, due volte circa il quantitativo messo a disposizione. L'impatto sarebbe stato verosimilmente ancora più deludente se la società non avesse deciso un prezzo di collocamento nella parte bassa dell'offerta: 4,1 euro partendo da un range tra 4 e 5,4 euro. Segno di un mercato che si è fatto più selettivo rispetto anche solo a qualche settimana fa in merito ai numeri delle società e alle prospettive di sviluppo.

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